a cura del direttore – Si è chiusa domenica scorsa, sotto un sole caldo e qualche gocciolone, l’ottava edizione di I profumi di Boboli alla Limonaia di Villa Strozzi .
Una scommessa vinta perchè?
Perchè il trasferimento della manifestazione dallo storico giardino da cui prende il nome ad un altro sito, ugualmente prestigioso, ma molto meno famoso aveva molti rischi; gli oltre quattromila visitatori, la piena soddisfazione e l’entusiasmo dei partner e dei brand di spessore, presenti per la prima volta, hanno confermato la scelta!
Non una fiera, come abbiamo sempre ribadito, ma un percorso espositivo attraverso la presentazione di prodotti documenti d’elite dell’universo dei profumi e dei cosmetici che consolida la conoscenza e la fruizione del patrimonio storico, artistico e paesaggistico del nostro Paese.
Quest’anno con un valore aggiunto legato al mondo del design che, pur inferiore alle aspettative e all’impegno investito, ha comunque rappresentato il raggiungimento dell’obiettivo originario: l’allargamento degli orizzonti e dei contenuti della manifestazione afferma il principio che è ancora possibile creare momenti significativi di espressione, condivisione e, perchè no, sviluppo economico anche in assenza di caste e filiere!
Officine Creative, associazione che gestisce la Limonaia di Villa Strozzi per conto del Comune di Firenze, si è dimostrata ospite insostituibile di gran classe e professionalità.
Nel panorama espositivo ricco di eventi collaterali, particolarmente sentita ed efficace l’accoglienza da parte di tutto il pubblico intervenuto della sezione “profumo di caffè” scaturita dalla collaborazione con l’Istituto Agronomico per l’Oltremare, fiore all’occhiello unico in Italia del Ministero Affari Esteri.
Dal momento che le caratteristiche organolettiche del caffè di eccellenza si distinguono per gli stessi aromi naturali, come il gelsomino, gli agrumi, il legno o la frutta rossa, che sono alla base della creazione di fragranze la sezione “profumo di caffè” ha individuato nella manifestazione I profumi di Boboli un contesto di appartenenza.
Si tratta di un programma, iniziato nel 2009, legato alla valorizzazione del caffè di eccellenza, caffè biologico prodotto da filiera corta che coinvolge le associazioni locali dei piccoli produttori in centro America ; all’interno del progetto l’associazione L’Albero del Caffè ha condotto durante tutta la manifestazione un laboratorio interattivo, con percorso guidato alla degustazione, “come sentire il caffè” , dal cuore dei territori di coltivazione, alla distribuzione fino al saper scegliere e preparare il caffè di casa.