– servizio a cura di Edoardo Abruzzese –
Benvenuto Brunello!
Una vendemmia eccezionale in un anno terribile: ma non è un caso!
E’ la Natura, unica, in grado di trasmettere la forza della rinascita!
Quello che sta accadendo al Brunello, gioiello di famiglia della nostra regione nel mondo: vendemmia 2020 a cinque stelle.
Noi di OrientePress siamo andati a cercare nel cuore delle colline di Montalcino proprio quella forza per poterla esprimere e condividere!
E abbiamo incontrato Beatesca: verrebbe da definire una realtà “di nicchia”, ma il termine è troppo inflazionato, così abbiamo deciso di raccontarla!
Grazie all’esposizione delle sue vigne, soleggiate e inondate di luce, le uve di Sangiovese di Beatesca sono in grado di esprimere tutti i profumi più nobili e raffinati.
I vigneti si sviluppano su terrazzamenti, circondati da querce secolari quelle che caratterizzano lo stemma di Montalcino: la forma di allevamento è il cordone speronato e la densità d’impianto elevata.
Il Brunello di Beatesca, come del resto tutti vini dell’azienda, hanno un solido impianto verticale, garantito da una buona acidità e l’ elevata dotazione in sali minerali del terreno: la loro austerità promette grande longevità e una sicura identità territoriale.
Una famiglia, di quelle di una volta: passione, curiosità, dedizione…Benedetta e Furio, con la preziosa collaborazione di Roberto, enologo di grande esperienza, hanno ricostruito dal 1991 il piccolo vigneto che esisteva da sempre, ma rischiava di scomparire.
Un capolavoro di simbiosi tra terra, arte, genio e cultura toscana.
Anche il nome, Beatesca, una dedica alle figlie Beatrice e Francesca, ma non solo … l’emanazione di beatitudine attraverso un suono che abbraccia teneramente passato, presente e futuro!
Valore aggiunto, una missione a 360 gradi quella di Beatesca: integrità a tutti i costi! Viticultura virtuosa a impatto zero, conversione al biologico e rispetto dell’agroecosistema!