– a cura della redazione di OrientePress – foto di Edoardo Abruzzese –
È Angelo Garanzini, l’ibridatore di “Azzurro cielo” che ha vinto il fiorino d’oro al 65° Concorso Internazionale dell’Iris recentemente premiato nella Sala Firenze Capitale di Palazzo Vecchio. L’Associazione I profumi di Boboli, editore di questa testata, ha premiato la corolla più profumata! L’idea di un Giardino dell’Iris a Firenze risale al 1954 quando Flaminia Specht e Nita Radicati, membre della Società Italiana dei Fiori ed appassionate ibidatrici, proposero al Comune di Firenze di dedicare uno spazio al fiore emblema della città: nello stesso anno venne bandito il primo Concorso Internazionale per la migliore varietà di iris.
Per tutti i fiorentini il giglio, conosciuto anche come giaggiolo, è un fiore speciale, con un significato particolare: è il loro simbolo da oltre 1.000 anni! Il giglio di Firenze è un iris che cresce spontaneamente lungo la valle dell’Arno e sulle colline intorno a Firenze; nasce con molte varianti di colore: viola chiaro (Iris Pallida), viola scuro (Iris Germanica) e iris bianco venato d’azzurro (Iris florentina) un tempo molto diffuso, ma oggi più raro. Se hai la fortuna di passeggiare per la campagna in primavera ti accorgerai che l’iris viola è ovunque, in mezzo ai campi, intorno agli alberi di ulivo, nei giardini delle case, nei boschi.
È un fattore di identità… presente da sempre, ancor prima della nascita della città nell’XI secolo!
Una curiosità: forse qualcuno non sa che il giglio fiorentino era originariamente bianco su sfondo rosso, ma fu trasformato in rosso su campo bianco dai guelfi nel 1266, come segno di vittoria sui ghibellini.
E non è un caso che anche Dante ne parli nella sua Comedia:
«Vid’io Fiorenza in sì fatto riposo,
che non avea cagione onde piangesse;
con queste genti vid’io glorioso e giusto il popol suo tanto,
che il giglio non era ad asta mai posto a ritroso
né per division fatto vermiglio ».
(Dante Alighieri, Divina Commedia, Paradiso, Canto XVI, vv. 152)