di Edoardo Abruzzese – Ho seguito ieri sera la trasmissione di Santoro sui rapporti Stato-mafia: quello che mi ha abbastanza sconvolto è stato il fatto che, comunque, si parlasse di “tipologia” di rapporti e non del fatto che ci fossero o meno “rapporti”. Il fatto era scontato!
Da qui qualche riflessione.
Più o meno ogni giorno veniamo a conoscenza attraverso i vari media di estorsioni nei casi migliori, o di delitti, nei peggiori, collegati ai vari ambiti mafiosi: solo di pochi giorni fa la notizia dell’omicidio di un bambino di soli tre anni insieme al nonno e alla sua compagna per una regolazione di conti.
Ora la domanda da porsi è: qual è il confine?
Evidentemente nessun limite, nè morale, né civile, nè personale: sì, perchè per arrivare a uccidere un bambino, e poi così piccolo si deve essere solo dei mostri, non c’è altro termine per descrivere l’autore di un simile gesto!
E’ “il sonno della ragione che genera mostri”!
Ma forse la vera arma delle mafie, la più potente, non è questa, la violenza brutale, o l’uso efferrato delle armi..è l’ indifferenza… degli altri!
Ma quali “altri”? Forse anche io faccio parte di questi “altri”.
Soprattutto l’ indifferenza di quelle persone che sanno, ma tacciono, che hanno visto tutto, ma che fingono di non aver visto… una indifferenza a volte causata dalla paura, paura di ritorsioni, di minacce.
Quale l’alternativa? Io ho vent’anni e non mi hanno ancora rubato la speranza: se non ci ribelliamo ora, se non si agisce, ognuno con i mezzi a sua disposizione, le mafie continuano ad avere campo libero, sanno di avere il potere di intimorire e , così facendo, lo consolidano.
La domanda da porsi è perché lo Stato non riesce a risolvere? Perché quello che fa non basta per arginare questo triste fenomeno che affligge il nostro Paese da così tanto tempo ?
Beh sì, certo, ogni tanto c’è anche qualche operazione positiva, divulgata dai media a 360 gradi, da parte dello Stato per contrastare la mafia, ma quanto ci possiamo fidare di questi arresti, del sequestro di beni? Il dubbio è forte, si tratta solo di messe in scena, organizzate, per dissipare quell’atmosfera di sfiducia formata negli anni nei confronti dello Stato?
Perché non ci sono state ritorsioni mafiose in seguito agli espropri e agli arresti?
Semplicemente perché era già stato tutto concordato?
Principalmente perché lo Stato e le mafie coesistono ormai da più di un secolo, l’ uno non può esistere e rafforzarsi senza l’altro, alle mafie fa comodo lo Stato, in generale, e in particolare il piccolo o grande rappresentante politico per ottenere agevolazioni e profitti…e al politico fa comodo la mafia per assicurarsi pacchetti di voti necessari a conquistare, o mantenere, la poltrona.
Il risultato è che ci ritroviamo a essere soli noi, persone normali, persone per bene, sole a combattere contro un sistema delittuoso che spesso ci appare di dimensioni più apocalittiche di quello che poi è in realtà.
Perchè io credo che sia necessaria la volontà collettiva di sconfiggere questo sistema, superare l’ indifferenza di chi sa e non vuole, o non può parlare, e poi conoscere e capire che… anche fare, o ricevere, una “raccomandazione” è mafia!