di Eleonora Mori – Domenica 21 e lunedì 22 aprile a Figline e Incisa si vota per il referendum popolare regionale consultivo che riguarda la fusione delle due città: per votare basta recarsi ai soliti seggi, come avviene regolarmente per le altre consultazioni elettorali, presentando un documento di identità e la tessera elettorale.
I cittadini degli stati membri dell’Unione Europea, nonché i cittadini extracomunitari e/o apolidi legalmente residenti in un Comune della Regione Toscana da almeno cinque anni entro sabato 23 marzo 2013 possono esercitare il diritto di voto (art. 45 della legge regionale 62/2007) presentandosi presso gli uffici elettorali dei due Comuni con un documento di identità valido e permesso di soggiorno.
L’ufficio elettorale del Comune di Figline (055.91251) si trova in piazza IV Novembre 3 ed è aperto il lunedì, mercoledì, venerdì dalle 9,00 alle 12,30, il martedì dalle 9,00 alle 18,45, il giovedì dalle 8,30 alle 13,15 e dalle 15,00 alle 18,00. A Incisa invece l’ufficio è in piazza del Municipio 5 (055.8333451) ed è aperto il lunedì e il venerdì dalle 9,00 alle 13,00, il martedì e il giovedì dalle 15,30 alle 18,30.
“Rivolgo il mio caloroso incoraggiamento ai sindaci di Figline e Incisa perché questo è un bel segnale per avere presto un’Italia moderna, libera, forte e più orgogliosa anche in Europa”. Con queste parole Jacopo Morelli, presidente nazionale dei giovani imprenditori di Confindustria, è intervenuto sul progetto di fusione dei due Comuni valdarnesi.
Nelle stesse date sono chiamati al referendum per la fusione dei Comuni anche i cittadini di altri 12 Comuni toscani (nell’Aretino, Castelfranco di Sopra e Pian di Scò; in lucchesia Fabbriche di Vallico e Vergemoli diventeranno Fabbriche di Vergemoli e il Comune dell’Isola d’Elba, che riunirà otto Comuni elbani).
Se tutti questi referendum avranno esito positivo, si potrà avere un risparmio di circa 500.000 euro all’anno, una riduzione dei consigli comunali e un assottigliamento delle giunte.
Inoltre ai nuovi Comuni, secondo l’art. 64 della legge regionale 68/2011, andrà un contributo regionale fissato ad un massimo di 600.000 euro distribuiti in 5 anni, oltre ad un contributo statale decennale.
E’ un’iniziativa che va nella direzione di quella semplificazione amministrativa, e non solo, che tutti auspichiamo.