Testo e immagini di Edoardo Abruzzese
E con l’ultima carrellata sui tessuti dell’ultima generazione si chiude anche questa prima kermesse Pitti Immagine 2015.
Ne abbiamo visti e ne abbiamo viste davvero di tutti i colori : grandi e piccoli in passerella, in pasto ad un pubblico variegato dai codici di identificazione non sempre ben definiti.
Hanno parlato di boom di presenze, soprattutto buyers stranieri attratti dall’intramontabile made in italy, ma credo che dovremo aspettare ancora, e se ci verrà concesso, per capire la ”traduzione” dei dati:
ingressi, ordini, fatturato, investimenti, occupazione, crescita…
Varcare la soglia dell’antica fortezza medicea fiorentina durante i giorni della manifestazione significa essere catapultati su un altro pianeta: una fiumana variopinta che si sposta a spron battuto con andatura ancheggiante da un polo all’altro come spinta dal timore di perdersi qualcosa, con in mano l’immancabile tablet ultimo modello Apple, e poi… sorrisi, pose, shut destinati alla gioia dell’ultimo foto giornalista free lance che spera nello scoop!
E poi, come per magico incanto, cala il sipario!
La fiumana multicolore esce dalla Fortezza e si avvia, sempre naturalmente a spron battuto, trascinando il trolley verso la stazione.
L’antico portone si chiude alle spalle dell’ultima velina mancata: l’immagine è quella di un sorriso appena accennato, uno sguardo che vorrebbe apparire determinato nell’attesa della kermesse del prossimo giugno!