di Jacopo Zucchini – La Regione Toscana si lancia in una nuova sfida con un ambizioso progetto di legge per salvaguardare il territorio e l’ambiente. Le finalità ed i contenuti essenziali di questo buon progetto sono la valorizzazione del nostro patrimonio territoriale e paesaggistico attraverso uno sviluppo sostenibile e durevole contrastando il consumo di suolo affinchè si promuova il ruolo multifunzionale del territorio rurale in base ai principi di sussidiarietà, adeguatezza e differenziazione, rendendo più chiare e rapide le procedure al fine di regolamentare la complessità degli adempimenti in relazione alla rilevanza delle trasformazioni.
Questo il tema di un recente convegno promosso da Legambiente.
Tra le innovazioni introdotte dalla proposta di legge la più interessante è quella di non consentire nuove edificazioni residenziali nel territorio non urbanizzato. Tutto questo al fine di arrestare ulteriori consumi di suolo definendo attraverso una serie di dispositivi concreti in modo puntuale il territorio urbanizzato, con la finalità di promuovere il riuso e la riqualificazione delle aree urbane degradate o dismesse.
Altra grande novità è il potenziamento del ruolo della conferenza paritetica interistituzionale che rimane strumento di riferimento per la regolazione dei conflitti, ma coi poteri necessari ad assicurare il recepimento delle proprie conclusioni e richiamando il ruolo di tutti i soggetti istituzionali a far rispettare le conclusioni del procedimento università comprese.
L’introduzione del concetto di patrimonio territoriale, quale bene comune costitutivo dell’identità collettiva regionale, costituisce il riferimento culturale per contestualizzare le “invarianti strutturali” nello statuto del territorio, e promuovere una più efficace relazione tra parte statutaria e strategica nei piani. Con il concetto di patrimonio territoriale esteso all’intero territorio regionale si realizza un avanzamento culturale che sottolinea l’evoluzione, per la Toscana, da una concezione vincolistica per siti alla messa in valore progettuale di tutto il territorio e del paesaggio toscano nel suo insieme.
Il Consiglio Regionale riconosce inoltre l’attività agricola come attività economico-produttiva d’importanza primaria, nel rispetto della valorizzazione dell‘ambiente e del paesaggio, cui la stessa dimensione rurale può contribuire attraverso il suo ruolo multifunzionale, segnando con ciò una importante svolta culturale. Tale riconoscimento porta a individuare innanzitutto il principio di limitare il più possibile la divisione del territorio agricolo ad opera di interventi non agricoli.
Il progetto per il futuro è ottimo, ciò che abbiamo fatto nel nostro passato prossimo molto meno.
Ci vorrebbe una sana bonifica di tutto ciò che è stato fatto di ecologicamente negativo in questi ultimi 50 anni (ecomostri, parcheggi, ecc) per ricominciare con un piano ecosostenibile come questo sembra che sia.
Dida Foto
Edoardo Abruzzese, “dove la terra finisce comincia il mare” 2013