di don Gianni D’Alessandro
Siamo spettatori allibiti di uno strappo alla civiltà, che pensavamo abbastanza acquisita “in casa nostra”, in questa Europa “libera” (o quasi).
Condanniamo con energia: ogni forma di violenza – terrorismo – intolleranza – censura – omicidio –violazione della libertà di opinione e di stampa.
In piena solidarietà con chi a Parigi è stato ucciso dai terroristi, con i loro familiari e con la rivista “Charlie Hebdo”, anch’io mi sento ”Charlie”.
Prego per le vittime “e anche per i crudeli”, come anche papa Francesco ha chiesto di fare.
E oggi idealmente tutti a Parigi!
Un amico mi ha detto: “Le religioni sono pericolose. Fossimo tutti buoni atei…”
Qui le religioni non c’entrano, non c’entra neppure l’Islam (Isis non è Islam). Pericolose sono l’ignoranza, l’intolleranza e la violenza.
Personalmente sono contro la censura; ma ritengo doverosa una forma di autocontrollo.
Ho scritto su fb: “Sono per la libertà; ma mi scoccerebbe che qualcuno facesse del sarcasmo su mio padre o su mia madre”.
Uno mi ha risposto: “maometto, dio, il corano, la bibbia in ogni caso ( ripeto le iniziali minuscole) non sono tuo padre o tua madre”.
NON SONO D’ACCORDO!
Non sono d’accordo, quando la satira colpisce e offende in modo pesante, non le idee, ma gli affetti e le fedi religiose, i diritti fondamentali di ogni persona (è sufficiente dare un’occhiata alle “immagini” di Charlie Hebdo).
Io mi oppongo, ovviamente senza violenza!
Se questa è la politica della rivista, oggi sono solidale, ma così NON SONO CHARLIE.