– di Sergio Bedessi –
Il governo torna indietro sulla sicurezza stradale: dalla tanto strombazzata e mai approvata norma sull’ “omicidio stradale” alla depenalizzazione della guida senza patente!
Il 6 febbraio è entrato in vigore, infatti, il decreto legislativo 15 gennaio 2016 che nella foga di depenalizzazione su varie norme esterne al codice penale ha provveduto anche in materia di guida senza patente (art. 116 comma 15 del codice della strada), per fortuna escludendo almeno il caso di reiterazione.
Cosa prevede la nuova norma?
Dal punto di vista pratico se si guida un qualsiasi veicolo (ciclomotore, motoveicolo, autoveicolo) per il quale necessita la patente:
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senza averla mai conseguita;
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dopo che la stessa era stata revocata con provvedimento definitivo;
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con patente non rinnovata in quanto il titolare risulta privo di requisiti psico fisici;
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con patente di categoria diversa (al di là di alcuni casi che erano già previsti dall’art. 116 comma 15bis del cds);
non si commette più un illecito penale (fino ad adesso punito con l’ammenda da 2.257 euro a 9.032 euro), ma un illecito amministrativo, che prevede una sanzione pecuniaria da 5.000 euro a 30.000 euro.
Fra l’altro vengono depenalizzate (rimanendo illecito penale in caso di reiterazione) anche altre condotte correlate alla guida senza patente: la guida di macchina agricola o operatrice senza patente o con patente diversa (art. 124 comma 4), la guida di veicoli da parte di titolare di patente estera nonostante il provvedimento di inibizione alla guida in Italia (art. 135 comma 7, 136-ter comma 3), la guida con patente estera diversa per categoria oppure scaduta di validità malgrado in Italia da oltre un anno (art. 135 comma 11).
Certamente non ci si aspettava questa operazione da un governo che non perdeva occasione per promettere misure draconiane per chi, alla guida con tanto di regolarissima patente, avesse però ecceduto anche lievemente con l’alcol, ed avesse, per colpa e non per dolo, purtroppo investito ed ucciso una persona.
Si promettevano, ormai da anni, pene severissime per l’omicidio stradale, da 8 a 18 anni di carcere, così da escludere anche la condizionale, e contemporaneamente il cosiddetto “ergastolo della patente”, in pratica la revoca definitiva della patente di guida.
Ma pensiamoci bene: sarà più pericoloso chi, pur avendo la patente e magari non ha mai avuto un incidente, si mette alla guida della propria auto dopo aver bevuto due bicchieri di vino, oppure chi la patente non l’ha mai conseguita e magari si mette alla guida, a folle velocità, di un’auto rubata?
Il governo ha però deciso che chi non ha conseguito la patente, magari uno straniero che non conosce neanche i cartelli stradali perché nel suo paese non ne fanno uso (si pensi, per esempio, all’Afghanistan, dove certo le strade non sono quelle italiane), se si mette alla guida di un veicolo in Italia, anche di grossa cilindrata, tutto sommato è da considerarsi meno pericoloso di un italiano, con tanto di regolare patente, che alla guida di una piccola utilitaria avesse bevuto un paio di bicchieri di vino e disgraziatamente provocasse un incidente stradale.
Una logica assurda.
Ci si scorda fra l’altro che ricondurre il tutto ad un illecito amministrativo (in pratica una somma da pagare) condurrà alla totale impunibilità di quasi tutti coloro che guidano senza aver conseguito la patente; si tratta infatti, per la maggior parte, di stranieri nullatenenti, che dunque non pagheranno mai niente.
A questo si aggiunge il ridicolo che se chi guida senza patente paga entro 5 giorni ha pure diritto allo sconto del 30%!
Ma c’è di più, due paradossi sui quali non si sa se ridere o piangere.
Intercettato e fermato dalla polizia, redatto il verbale al conducente senza patente, al veicolo deve essere applicato il fermo amministrativo; il paradosso della nuova norma è che risulta possibile affidare il veicolo allo stesso trasgressore (che non ha patente!!!).
Un altro paradosso: in caso di reiterazione, in pratica dalla seconda volta, la depenalizzazione non agirebbe e la guida senza patente rimarrebbe reato. Il legislatore si è però dimenticato di coordinarsi con la norma precedente e dunque questa cosa vale solo per il futuro: dunque se si trova oggi un soggetto alla guida senza patente, condannato con la vecchia norma, lo stesso usufruirebbe comunque della depenalizzazione.
Cosa dire?
A fronte delle continue dichiarazioni di intenti a favore della sicurezza stradale, i morti sulle strade continuano ad aumentare; se davvero si vuole contribuire alla diminuzione delle vittime di quella che è una vera e propria strage quotidiana, si deve avere il coraggio di applicare le norme, con l’obiettivo della certezza della pena, abbandonando una logica giuridica ondivaga e pressapochista, troppo spesso ammantata di buonismo degno di miglior scopo.