– di Giuseppe Ponterio –
E’ il claim scelto per guidare la partecipazione dell’Italia a Expo 2020 a Dubai, rendersi conto che di questi tempi non basta è drammatico, ma possiamo provarci.
Palazzo Strozzi e il Museo Nazionale del Bargello tornano protagonisti.
A distanza di due anni dalla mostra “Verrocchio, il maestro di Leonardo”, le due sedi fiorentine inaugurano il 19 marzo prossimo la retrospettiva “Donatello, il Rinascimento”. Curata da Francesco Caglioti, la mostra presenta circa 130 opere che hanno reso il maestro dello “stiacciato”, tecnica scultorea, un punto di riferimento primario per la generazione successiva: “Michelangelo, Raffaello e Leonardo guardavano a lui” spiega Arturo Galansino, direttore generale di Palazzo Strozzi. La ripresa del linguaggio classico, riformulato in una nuova prospettiva, fa comprendere la potenza espressiva e dirompente che anima le realizzazioni di Donatello.
Il David bronzeo, conservato al Bargello, ne è testimonianza. Serrato sarà il dialogo con altre personalità a lui coeve e altrettanto innovatrici, tra cui Brunelleschi, Masaccio e Mantegna. La mostra, aperta fino al 31 luglio, è pronta ad accogliere non solo opere dell’artista concesse in prestito da istituzioni regionali e nazionali, ma anche estere. Accanto all’Opera del Duomo di Siena e al Museo Nazionale di S. Matteo di Pisa, da cui giungeranno il San Giovani Battista, la lastra tombale del vescovo Pecci e il reliquiario di San Rossore, in prima linea si contano il Louvre di Parigi, la National Gallery of Art di Washington e il Kunsthistorisches Museum di Vienna. Un evento, quindi, di respiro internazionale la cui organizzazione è stata promossa anche dai Musei Statali di Berlino (Staatliche Museen) e dal Victoria and Albert Museum di Londra, presso le cui rispettive sedi la mostra sarà ospitata nell’autunno 2022 e nella primavera 2023.
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