di Sofia Porcino – Firenze 1938. Nel cuore del secolare Parco delle Cascine viene solennemente inaugurata la Scuola di Applicazione della Regia Aeronautica. Alla presenza delle massime autorità della città di Firenze e in coincidenza con il 15° anniversario della Costituzione dell’Arma Aeronautica inizia il primo corso di integrazione per Ufficiali subalterni di completamento piloti.
Dopo l’8 settembre 1943 la Scuola viene chiusa e l’Istituto svolge altre attività con il fine di far fronte alle emergenze dovute alla guerra in atto.
Dieci anni dopo, nel 1948, a seconda guerra mondiale conclusa ,lo Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare dispone il trasferimento della Scuola di Guerra Aerea da Roma a Firenze: è la ripresa delle attività.
Oggi sono cambiate le denominazioni e le formule di presentazione ma la funzione formativa, sia culturale che professionale, è rimasta invariata nel tempo.
L’Istituto di Scienze Militari Aeronautiche, questo il suo nome oggi, organizza corsi che accompagnano ogni Ufficiale durante lo svolgimento della propria carriera, con l’ambizioso obiettivo di fornirgli strumenti che permettano di affrontare ogni livello di impiego.
Gli ambiti formativi sono molteplici così come le figure preparate che ne emergono: seminari per gli Ufficiali Generali di Brigata, Corsi Comando per Ufficiali nei gradi di Tenente Colonnello/Maggiore e il Corso di Laurea Magistrale in Scienze Aeronautiche ( grazie alla collaborazione con la facoltà di Scienza Politiche “Cesare Alfieri” di Firenze e l’Università Federico II di Napoli); la Scuola di Metodo Didattico che si occupa della formazione del personale docente è il punto di forza dell’intero Istituto.
Dal 2006 è presente anche la Scuola Militare Aeronautica “Giulio Douhet”, Istituto superiore di ordine classico e scientifico.
Le opportunità formative offerte dall’Istituto sono dunque molteplici e si muovono su una vasta gamma di corsi e livelli formativi: dall’istituto superiore all’alta formazione dei propri insegnanti.
L’Istituto non assolve egregiamente solo il ruolo formativo e professionale, è anche uno scrigno di opere d’arte : numerosi sono i dipinti che ne ornano le pareti, “Il Pegaso nel cielo di Firenze” di Annigoni ad esempio, il bassorilievo di Mario Moschi che domina l’entrata del Circolo Ufficiali; la Sala Colacicchi, la Sala del Lampadario, la Sala degli Stemmi e la Sala lettura sono gli spazi che come perle brillano all’interno della rigida e monumentale architettura anni trenta.
È nel cortile che però che si trova custodito il simbolo per eccellenza dell’Istituto: è la statua del Pegaso alato scolpita in travertino. La fontana sulla quale campeggia lo esalta, rendendolo il centro focale dell’attenzione di coloro che percorrono il cortile. La statua ricorda il primo corso costituito da ufficiali piloti del corso Pegaso appunto e la mitologia classica che assegna al cavallo alato il compito di farsi portatore della scienza e del sapere.