di Claudio Molinelli – L’olivo è uno degli elementi più caratteristici del paesaggio toscano e il suo prodotto, l’olio, rappresenta una eccellenza tipica della nostra regione e del territorio curato da OrientePress in particolare.
Purtroppo quest’anno la raccolta risulta fortemente penalizzata dalla congiunta azione del clima e dalla inopportuna presenza di parassiti, con pesanti conseguenze: « La raccolta non è ancora ultimata, ma c’è da attendersi in Toscana un calo della produzione dell’olio d’oliva di circa il 50% rispetto al 2013. In pratica circa 60 mila quintali contro 120 mila».
Sono le parole di Fabrizio Filippi, presidente del Consorzio per la Tutela dell’Olio Extravergine d’Oliva Toscano Igp (indicazione geografica protetta), all’inizio dei controlli del Corpo Forestale nella nostra regione a tutela della qualità dei prodotti. Il motivo di questa congiuntura è da ricercarsi, tanto per cambiare, nel clima particolarmente caldo umido di questa fine estate e inizio autunno che ha favorito lo sviluppo di parassiti, come la mosca olearia in grado di distruggere ingenti quantità di olive.
C‘è quindi meno produzione nostrana e più importazione di olio da altre regioni, Puglia, Sicilia e Calabria e da altri paesi, principalmente la Spagna, ma anche Tunisia, Marocco e Grecia: questo aumenta il rischio che il prodotto – pur legalmente acquistato – venga rivenduto come «toscano». Ed è qui che entra in azione la Forestale con i suoi controlli, prima nei punti vendita per verificare la regolarità delle etichette sulle confezioni di olio, e poi sulle strade e nei frantoi per monitorare il traffico merci di olive e olio in arrivo e in partenza dalla regione.
L’origine e la qualità del prodotto non deve ingannare il consumatore, fermo restando che ciascuno è libero di acquistare il prodotto che vuole; è altresì vero che questa situazione può favorire la conoscenza e il consumo di prodotti extra-regionali mai provati prima e oggettivamente di buona qualità.
Certo le conseguenze per l’economia locale sono assai pesanti come testimonia la decisione senza precedenti di non effettuare la consueta rassegna dell’olio a Reggello. Così il Sindaco di Reggello Cristiano Benucci motiva la decisione di sospendere per quest’anno una manifestazione che è sempre stata il fiore all’occhiello del territorio: “Abbiamo deciso di sospendere la 42^ edizione della Rassegna dell’Olio Extravergine d’Oliva, lo facciamo prendendo atto che quest’anno la mosca olearia ha compromesso in larga parte d’Italia la produzione di olio in quantità e qualità. Lo facciamo perché occorre difendere il prestigio della manifestazione, ma anche e soprattutto la qualità dell’olio che a Reggello ha raggiunto livelli d’eccellenza.
Affrontare il problema guardandolo in faccia e con grande onestà è per tutti, istituzioni, imprese e cittadini, un gesto di serietà. L’olio è infatti il prodotto di maggior prestigio che la nostra terra ci regala, è il simbolo del nostro territorio, della cultura di un popolo che da generazioni coltiva l’olivo con pazienza, cura e dedizione. Dobbiamo quindi, tutti insieme, affrontare il problema dimostrando serietà evitando la contraffazione, difendendo le aziende che subiscono danni ingentissimi”.
La decisione è stata presa all’unanimità durante un consiglio comunale aperto e molto partecipato da cittadini e produttori; la criticità della situazione con le pesanti ricadute dal punto di vista economico ha suggerito al consiglio comunale di chiedere alla Regione Toscana “la dichiarazione dello stato di calamità per i danni provocati dalla mosca olearia e quindi prevedere misure di sostegno alle imprese del settore che sopportano danni ingentissimi”.
Dida foto: Edoardo Abruzzese 2014