di Maria Galassini – Era un giugno particolarmente afoso quello del 1978, ma nel tuo studio si stava bene.
E forse non era solo per il “freschino” che sprizzava dal pavimento in pietra serena: lì dentro si stava bene, punto!
Volevo qualcosa di tuo con i due sposini tra le nuvole.
Come quelli che avevi regalato a Margherita.
Volevo sognare anche io!
Così venni via con il tuo acquarello tra le mani, non volevi denaro da me, ma io, che di denaro ne avevo così poco frutto del mio insegnamento a Montespertoli, insistetti e ci accordammo su novantamila lire.
Quell’acquarello ha seguito tutti i miei molteplici e faticosi spostamenti, dal Bobolino a Beata Umiliana, da Montefiridolfi a Corso Italia, a Piazza Beccaria, ricreando ogni volta, e spesso quasi a forza… uno spazio per sognare.
Ma il sogno è contagioso: e quando nel 2012 ti chiesi di venire ad esporre alla Specola durante i “miei” profumi “faremo una bellissima cosa, insieme!”fu la risposta e così è stato:
raccontiallaluna di Giuliano Ghelli
Ci sarà qualcuno che staccherà i miei sposini dalla parete di Piazza Beccaria: vorrei sussurrare di fare silenzio per un momento, può darsi che la luna risponda!