– servizio a cura di Nadia Fondelli – foto di Edoardo Abruzzese –
Il futuro della miscelazione, giovanissimo… parla italiano.
Gli studenti del V anno dell‘istituto alberghiero Vasari di Figline Valdarno hanno dato vita a Firenze, nei giorni scorsi, ad un’avvincente disfida a colpi di cocktails.
Saranno loro il domani dei grandi bar internazionali e fra di loro una donna, la vincitrice della prima edizione di questo concorso.
Si chiama Giulia Rossi e con il suo Red Moon ha sbaragliato la concorrenza. Tredici i ragazzi in gara e protagonista della miscelazione un vino liquoroso toscano d’antica tradizione, il Ronchi Pichi riscoperto e riprodotto grazie alla tenacia e alla determinazione di Alessandro Cicali.
Era qui la vera sfida. Portare nel terzo millennio la grande tradizione italiana, quella dei liquori dall’allure vintage, quelli che erano nell’armadietto del nonno, dai nomi evocativi, i sapori intensi di primo Novecento che facevano vibrare i futuristi e non solo. I rosoli, le anisette, i vermouth, le sambuche, gli spumanti…
Una tendenza peraltro già in voga fra i bartender più cool, ma in mano agli studenti la creatività di sdoganare, con la incoscienza dei diciotto anni, vecchi miti e nuove tendenze.
Il secondo classificato è stato Alessio Artini con il suo Ronchi Pepper e il terzo arrivato sul podio è Devide Del Balso con Eau de vie, ma un plauso va a tutti i tredici concorrenti per la passione messa, la ricerca effettuata e l’emozione manifesta alla loro prima uscita pubblica, per giunta davanti a una giuria.
Chi più timido, chi più smaliziato, ma tutti ci hanno messo del loro. Bravi!
E’ stato davvero difficile dover premiare qualcuno e penalizzare altri, ma come in ogni gara un vincitore ci deve pur essere.
Chi scrive ha avuto l’onore di essere uno dei giurati insieme a qualificati professionisti quali i colleghi giornalisti eno-gastronomici Roberta Capanni e Leonardo Romanelli, il blogger Marco Bechi, l’organizzatrice del festival del Vermouth Sabrina Somigli, il presidente fiorentino di Anag (Associazione nazionale assaggiatori grappa) e il barman, nonchè insegnante, Massimo Maietto.
In tutti curiosità, interesse, consapevolezza, ma personalmente ho molto apprezzato chi ha fatto ricerca pescando nella più autentica storia e tradizione locale!