di Jacopo Zucchini – Un recente convegno in Palazzo Medici, sede della Provincia di Firenze, organizzato da Amici della Terra Toscana in collaborazione con la Regione Toscana e la Provincia di Firenze, ha illustrato e analizzato meccanismi di incentivazione oggetto di proposte da indirizzare al Governo.
Al centro del dibattito – come ha affermato Sergio Gatteschi, presidente degli Amici della Terra della Toscana – è la proposta di attivare incentivi per le rinnovabili termiche e per gli interventi di efficienza energetica necessari per realizzare gli obiettivi al 2020 di rinnovabili e di risparmio energetico dell’Italia. In particolare, il contenimento della domanda di energia, qualunque sia la modalità per soddisfarla, è diventato prioritario nel nuovo scenario energetico mondiale emergente dopo il disastro nucleare in Giappone.
Ci troviamo tuttavia in una situazione paradossale, ha aggiunto Gatteschi, dove l’industria del fotovoltaico chiede ai consumatori per i prossimi 25 anni un investimento dell’ordine di 116 miliardi, cioè quasi 2000 euro per abitante, per realizzare installazioni energetiche a bassa intensità occupazionale e con un impatto sulla qualità del paesaggio. Correggere la rotta sulle politiche per le rinnovabili è indispensabile: sono a portata di mano alternative tecnologiche in campo energetico che possono offrire opportunità di un reale sviluppo per l’economia italiana, basate sulle rinnovabili termiche e sull’efficienza energetica, settori in cui l’industria italiana presenta posizioni di primato.
Investire in Italia e in Toscana in particolare su queste soluzioni significa offrire opportunità competitive in ambito mondiale.
I dati elaborati ci dicono che l’Italia può ampiamente realizzare l’obiettivo di rinnovabili puntando principalmente su quelle termiche che presentano un indicatore di resa di energia rinnovabile per euro di incentivo che è circa otto volte superiore alla resa energetica del fotovoltaico e appena inferiore alla resa energetica unitaria degli interventi di efficienza, che rimangono i più convenienti di tutti. Anche per quanto riguarda i benefici occupazionali attesi, i dati sulle rinnovabili termiche a livello nazionale (300.000 addetti diretti, inclusi quelli in agricoltura per l’approvvigionamento delle biomasse più almeno altrettanti di indotto) evidenziano un indicatore di 85 addetti per milione di euro di incentivo, contro i 68 addetti delle misure di efficienza energetica (dati del pacchetto Confindustria) e appena 1,3 addetti per il fotovoltaico (dati Assosolare).