a cura della redazione di OrientePress
Si dice “alle volte le combinazioni”, succede, può succedere, ma quando la combinazione diventa conoscenza di esempi virtuosi, specie in estinzione, allora non si può fare a meno di condividere!
Siamo a Napoli per l’ XI Forum internazionale dell’informazione per la salvaguardia della natura (tema 2014 “Sfamare il mondo. Alimentazione,agricoltura e ambiente”), in programma una visita ad una fattoria “sociale” che sponsorizza l’evento “Fuori di Zucca”: è così che entriamo in una realtà che al di là di ogni pregiudizio definire impensabile è riduttivo.
Passiamo ai fatti.
Ci troviamo all’interno del vecchio manicomio di Aversa e capiamo subito di essere in un luogo speciale! Sì, perchè è quantomeno originale, per non dire fuori di zucca, scegliere di realizzare una fattoria in un manicomio, l’obiettivo appare però subito chiaro: anche da qui possiamo ricominciare, lasciare e conservare un ricordo, un’emozione, una conoscenza, indurre un cambiamento reciproco. C’era una volta…Sul territorio della provincia di Caserta, divenuto nel lessico familiare del consorzio la “Terra di Don Beppe Diana” è nata una stretta collaborazione tra più di 40 cooperative che condividono principi e valori e hanno una medesima vision delle attività di agricoltura sociale. Questa rete che ha dato vita al consorzio NCO (Nuova Cooperazione Organizzata , risposta civile alla tristemente nota Nuova Camorra Organizzata) sta lavorando ad una filiera agroalimentare etica secondo i principi dell’agricoltura sociale.
Il modello di sviluppo è quello di un nuovo welfare innovativo locale attraverso una prospettiva multidimensionale e fortemente pragmatica all’esplorazione di nuove forme di integrazione tra profit e non profit, tra pubblico e privato, coinvolgendo i cittadini in un percorso di riappropriazione del territorio volto alla creazione di economia sociale partendo dai beni confiscati e beni comuni, attraverso percorsi di cura all’interno dei quali poter inserire anche persone svantaggiate e in difficoltà.
L’attività di agricoltura sociale della partnership permette di coltivare in biologico circa 15 ettari di terreno, organizzati e programmati con semine condivise ed esperienze di scambio tra i soci delle varie cooperative. I prodotti orticoli vengono trasformati in sott’oli, confetture, passate in conto terzi presso un laboratorio di trasformazione bio. La commercializzazione avviene nei vari punti vendita aziendali delle sedi della rete o presso clienti privati , tutti i prodotti sono a marchio “Nuovo commercio organizzato”.
Tutto questo per inquadrare all’interno dell’intero progetto l’iniziativa “Facciamo un pacco alla camorra”.
“Ti ho fatto il pacco “. Ti ho fregato, mi sono preso gioco di te, in gergo napoletano “fare il pacco” vuol dire imbrogliare, vendere qualcosa di fasullo. Il pacco di cui stiamo parlando ha altri scopi, altre finalità, è un pacco ribelle, un pacco che prende in giro il significato stesso di pacco. Il pacco della Nuova Cooperazione Organizzata è un pacco che ride, che racconta, con l’aria pungente della satira, di luoghi, situazioni, personaggi, terre difficili; è un pacco con la molla che rovescia idee preconfezionate nella mente di chi lo apre, lo possiede, lo regala.
Aprire questo pacco è una gigantesca critica civile, sociale e politica al sistema camorra. Non stiamo qui a raccontare cos’è la camorra, i morti di camorra, le guerre, le stragi, gli eroi di camorra come don Beppe Diana. Noi vogliamo invece raccontare del silenzio di una foresta di uomini che cresce, del lavorio continuo di operai, artigiani, contadini, imprenditori: un “pacco” che credo in tanti vorremmo donare o ricevere non solo per Natale!
Info: Fattoria sociale “Fuori di Zucca” – Via Linguiti,54 – 81031 Aversa (CE)
ph 081 8149433 – unfioreperlavita@yahoo.it
www.ncocooperazione.com