a cura della redazione di OrientePress – Il 2 luglio ripartono a Monte Giovi gli scavi Etruschi condotti dal dipartimento Sagas dell’Università di Firenze sotto la direzione di Luca Cappuccini, ricercatore di Etruscologia e Archeologia Italica che vede impegnati studenti dei corsi di laurea in Archeologia e in Storia e tutela dei beni archeologici.
I lavori di scavo – sanciti da una convenzione siglata con l’Università di Firenze – interessano come in passato il sito di Monte Giovi, situato al confine dei territori comunali di Pontassieve, Rufina e Vicchio, che rappresenta uno dei principali rilievi (998metri s.l.m.) del comprensorio montuoso tra le valli della Sieve e dell’Arno. Si tratta di fatto della quarta campagna di scavi condotta in una zona dove gli ultimi scavi hanno consentito di identificare i resti di una fortificazione ellenistica e tracce di un precedente insediamento. Le attività di ricerca che ripartono in estate seguono al lavoro di restauro e inventariamento dei vari reperti archeologici emersi nel corso dei precendenti scavi che si è svolto nei laboratori di archeologia dell’ateneo fiorentino.
“Il sito di Monte Giovi – spiega il Prof. Cappuccini – è oramai un’importante realtà archeologica dell’antico territorio controllato dall’etrusca Fiesole. La campagna di quest’anno, oltre a rappresentare un’esperienza formativa e professionalizzante per gli studenti, cercherà di chiarire le problematiche connesse alle più antiche fasi di frequentazione della vetta del monte”
L’interesse per questo sito archeologico è nato tra il 1979 e il 1980 quando vennero individuate due aree, una a circa 100 metri alla vetta e l’altra sulla cima, con il ritrovamento di numerosi reperti archeologici. Questi scavi seguono il ritrovamento prima del 1979 di un bronzetto votivo di origine etrusca.
Con questa indagine – spiega l’Assessore alla politiche culturali del Comune di Pontassieve Alessandro Sarti – grazie alla collaborazione scientifica dell’università di Firenze e il contributo fondamentale degli enti locali, facciamo un altro passo per portare a compimento quello che per noi è realmente il parco culturale della memoria che oltre a contraddistinguere quei luoghi per la loro valenza storica legata alla Resistenza è stato in antichità un insediamento archeologico di grande interesse. Tutti i reperti saranno poi in futuro oggetto di una mostra ospitata nel Comune di Pontassieve”.
Queste ricerche si inseriscono perfettamente nel rinnovato interesse per l’archeologia del territorio suscitato dalla nascita del Museo Archeologico Comprensoriale di Dicomano, avvenuta nel Dicembre del 2008, e inserito nel Sistema Museale Mugello – Val di Sieve – dichiara Mauro Pinzani assessore alla cultura per l’Unione dei Comuni Valdarno Valdisieve – inoltre i dati archeologici, insieme al Parco della Resistenza, arricchiranno i motivi di attrazione verso una area di grande pregio ambientale.
La nascita di un centro di interesse archeologico, oltre a rappresentare un indubbio accrescimento culturale per il territorio potrebbe di fatto rappresentare un’importante attrattiva turistica all’interno del Parco culturale della memoria che prevede, già adesso, un percorso trekking attraverso documenti e testimonianze della storia recente: Monte Giovi fu, infatti, teatro di importanti eventi nella guerra di liberazione e uno degli epicentri della resistenza in Toscana.