di Massimo Pieraccini – Nucleo operativo di protezione civile –
Una Pasqua precoce quest’anno che ancora risente dei rigori…umidi dell’inverno!
Ma la voglia di aria aperta e soleggiata si fa ugualmente sentire e con essa mille progetti open air.
Non ci siamo ancora riabituati a fronteggiare tutte le insidie che le “giratine”, passeggiate o escursioni che siano, possano nascondere: allora non guasta qualche consiglio che possa aiutarci a non trasformare una piacevole scampagnata in una giornata da dimenticare!
Innanzitutto il vostro mezzo di trasporto: se siete appassionati cicloamatori e con il vostro storico gruppetto di amici siete pronti a sfidare i saliscendi delle colline ricordate prima di tutto un poco di allenamento prima di cimentarvi nelle pedalate del week end, per le prime uscite scegliete percorsi brevi ed adatti alla vostra forma fisica.
Sulla strada ricordate che secondo il codice, ma soprattutto, secondo il buon senso, è necessario procedere in fila indiana e tenersi il più possibile alla destra della carreggiata, questo vi mette al riparo da possibili rischi di investimento da parte di veicoli che sopraggiungendo alle vostre spalle potrebbero trovarvi improvvisamente davanti, soprattutto in prossimità di una cuurva.
Sapete bene che è necessario procedere in fila indiana perché i veicoli più veloci di voi mal tollerano la vostra andatura lenta, rispetto alla loro, e quindi in un tentativo di sorpasso di gruppo il rischio di investimenti si innalza in modo esponenziale. Non rischiate di dover fare una indesiderata deviazione fino al pronto soccorso, usate buon senso e ricordate che siete l’elemento più debole e vulnerabile.
In tanti smaniaano dalla voglia di rimontare in sella ai loro cavalli d’acciaio, prima di partire è necessaria una verifica generale ed in particolare quella dello stato degli pneumatici, le strade sono ancora impregnate dalla molta pioggia caduta anche reecentemente e quindi viscide: potenzialmente vi espongono a rischio di caduta, un pneumatico con un battistrada di almeno metà della consistenza vi assicura un miglior grip.
Una raccomandazione per chi si muove in auto: prestate attenzione a dove parcheggiate, evitate il bordo delle strade non asfaltate specie in presenza di fossetti, le copiose piogge dell’inverno potrebbero aver reso molto friabile il terreno e di conseguenza il rischio di far scivolare le ruote fuori dallo strato solido è molto alto, con la conseguenza che potreste restare impantanati e potrebbe diventare necessario il carro gru, meglio passare il tempo a fare qualche passo in più a piedi che non trascorrerlo ad aspettare i soccorsi, per non parlare, poi, della spesa imprevista, assolutamente non modica.
Adesso che siete giunti a destinazione ed avete sistemato il vostro mezzo in sicurezza, ancora qualche suggerimento prima di addentrarsi nei percorsi a piedi.
Prima di tutto le calzature: devono essere di tipo robusto e con una suola adeguata ai percorsi su terreno agreste e boscoso, le ballerine ed i mocassini sono più adatti ad un aperitivo in centro, preferite scarpe da trekking con suola di para.
Portate sempre con voi abbigliamento a prova di acqua, il classico acquazzone primaverile o estivo è sempre in agguato; è opportuno avere un bastone che vi serva sia come appoggio che come elemento per fare un po’ di rumore e segnalare il vostro passaggio, eventuali animali nel vostro cammino tendono così ad allontanarsi, eviterete incontri indesiderati che potrebbero turbarvi se non impaurirvi, sappiate che tutti gli animali, anche i più mansueti hanno un istinto selvatico che potrebbe manifestarsi in qualsiasi momento, meglio essere prudenti.
Portate sempre con voi una scorta d’acqua, qualcosa da mangiare, un frutto, una merendina, una barretta energetica, potrebbero essere risolutivi nel caso di un improvviso calo di energie.
Se andate in luoghi che non conoscete bene, cercate di individuare dei punti di riferimento che vi aiutino a ritrovare il cammino del ritorno, se ci sono delle costruzioni che svettano, un campanile, un silos, un’antenna della radio, cercate di individuare la sua posizione rispetto al punto che state lasciando, vi sarà utile per poterlo raggiungere di nuovo sulla via del ritorno.
Nel malaugurato caso che vi perdiate ricordate che la tecnologia vi può essere di aiuto, però richiede una oculata gestione. Tutti ormai abbiamo almeno un telefono cellulare, i più moderni così detti smartphone dispongono di localizzatore gps e mappe, che anche in zone in cui non sono presenti strade riescono a ricondurvi ad un punto desiderato, dovete però tenere presenti alcune cose: primo, tenere il localizzatore gps attivo aumenta sensibilmente il consumo di batterie, quindi se pensate che la vostra camminata possa protrarsi a lungo tenete l’opzione gps attiva solo in caso di necessità; secondo: la maggior parte di questi dispositivi tecnologici, al fine di avere sempre le mappe aggiornate, le scarica al momento in cui si rendono necessarie dalla rete, pertanto è necessario avere un buon segnale del gestore telefonico cui siamo agganciati anche per la rete dati.
Fate attenzione perché le classiche “tacche” indicano la presenza di segnale per le conversazioni, per i dati deve essere presente, normalmente accanto alle classiche tacche, una scritta del tipo “3G” oppure “EDGE” oppure “H” o “H+” che indica la massima intensità di segnale.
E’ noto che nelle aree non urbane la copertura cellulare potrebbe non essere ottimale, nel caso avessimo necessità di scaricare mappe e non si sia in presenza di un buon segnale dati, spostarsi in una direzione, meglio se sempre la stessa, controllando costantemente l’intensità del segnale, una volta trovato un livello sufficiente di segnale fermarsi ed aspettare che lo scaricamento sia completato.
Sia che abbiate uno smartphone che un classico cellulare assicuratevi sempre di avere un alto livello di carica della batteria o una batteria di scorta, qualora il livello di carica scendesse oltre il 25% spegnete il vostro dispositivo e riattivatelo solo quando sarete di nuovo in zona sicura.
In caso di necessità di soccorsi sia per smarrimento che per un infortunio o malore, il vostro telefonino sarà uno strumento indispensabile per chiamare ed orientare i soccorritori, quindi organizzatevi in modo che non vi “abbandoni” proprio nel momento del bisogno.
Qualora abbiate il sospetto di esservi smarriti, non attendete l’ultimo momento per chiamare i soccorsi, sappiate che le ricerche di persone scomparse sono molto più difficili e talvolta vengono anche sospese nelle ore notturne.
Nel vostro interesse in caso di dubbio meglio contattare i soccorsi, al 112 che oltre che essere il numero di riferimento internazionale per il soccorso è anche il numero di riferimento dell’arma dei Carabinieri che hanno la rete di stazioni più capillare di altre istituzioni ed è meglio farlo in via preventiva che non in colpevole ritardo.
Al momento del contatto cercate di fornire quante più informazioni possibili, quante persone siete nel gruppo, se ci sono persone che soffrono di particolari patologie, ipertensione, diabete . Cercate anche di saper dire dove avete lasciato il vostro mezzo o comunque l’ultimo riferimento che avete memorizzato, quanto avete camminato, se vi trovate in zona pianeggiante o impervia, se nei pressi ci sono torrenti e sentite qualche rumore particolare, comunque tutte le informazioni che possono essere utili a farvi individuare.
Tutto chiaro? Tutto memorizzato? Allora buona passeggiata!