di Claudio Molinelli – Sono stati resi noti i dati della XXII edizione di Ecosistema urbano, la ricerca di Legambiente realizzata in collaborazione con l’Istituto di ricerche Ambiente Italia e Il Sole 24 Ore sulla vivibilità ambientale dei capoluoghi di provincia italiani

 

Sono 18 gli indicatori selezionati per confrontare tra loro i 104 capoluoghi di provincia italiani. Tre indici sulla qualità dell’aria (concentrazioni di polveri sottili, biossido di azoto e ozono), tre sulla gestione delle acque (consumi idrici domestici, dispersione della rete e depurazione), due sui rifiuti (produzione e raccolta differenziata), due sul trasporto pubblico (il primo sull’offerta, il secondo sull’uso che ne fa la popolazione), cinque sulla mobilità (tasso di motorizzazione auto e moto, modal share, indice di ciclabilità e isole pedonali), uno sull’incidentalità stradale, due sull’energia (consumi e diffusione rinnovabili).

 

La nostra regione non esce troppo bene da quest’indagine: i progressi fatti fino ad ora sono, infatti, troppo pochi: a parte qualche performance di primato nazionale, come nel caso di Siena (per le città più piccole) che eccelle nel trasporto pubblico locale e Pisa (per le città medie) prima in positivo per abbattimento del PM10, o Massa 3° per KW installati di solare termico e fotovoltaico, le altre città toscane sono, infatti, quasi tutte posizionate a metà classifica o più in basso. Nel complesso abbiamo una buona presenza di isole pedonali, un buon trasporto pubblico nella domanda e nell’offerta, bassi consumi di acqua, ed una sufficiente qualità dell’aria ma ci sono molti punti deboli quali l’alto indice della produzione dei rifiuti, le dispersioni della rete idrica, i consumi energetici, l’elevato  numero di motocicli circolanti e il tasso di incidentalità stradale.

 

Pisa (36° nazionale) è prima a livello regionale, seguita da Firenze (43°), Livorno (52°) e Siena (65°), posizioni non brillanti, considerando che i capoluoghi totali sono 104.

Oltretutto il punteggio conseguito, cioè la percentuale dei punti assegnabili, è piuttosto distante da quello dei comuni migliori: Verbania, la migliore, è all’82,75%, Parma, 12°, è al 64%, Perugia, 25°, col 60%. Pisa ha ottenuto il 56,20% e Firenze il 55,65%. Va anche detto però che tra le grandi città Firenze è preceduta solo da Venezia, 8° col 67%; un po’ più indietro Bologna,50° e Milano, 51°. Molto indietro Roma, 83,°e Torino, 84°.

 

 

Andando nei dettagli, per quanto riguarda l’inquinamento atmosferico, nel 2014 abbiamo una qualità dell’aria abbastanza sufficiente che vede anche un primato nazionale con Pisa prima per pm10, in negativo Firenze, invece, per NO2, biossido d’azoto, con un poco felice 73° posto in classifica.

 

Per la percentuale di raccolta differenziata dei rifiuti si registra un valore che è al di sotto della media. Allarme rosso nell’indicatore inerente la produzione pro capite di rifiuti urbani che vede quasi tutte le città toscane in negativo e a fine classifica.

 

La media dei consumi idrici domestici resta la stessa della passata edizione con in positivo il secondo e terzo posto nazionale di Pistoia e Prato. Tutte le altre città si trovano nella prima parte della classifica.

 

Le politiche di mobilità mostrano invece in Toscana un trasporto pubblico efficiente, almeno nei dati numerici nella domanda e nell’offerta, con il primato di Siena a livello nazionale tra le piccole città e Firenze settima tra le grandi. Questo però non significa automaticamente che il servizio sia efficiente come può testimoniare qualsiasi utente fiorentino! Tutte le altre città, ad eccezione di Grosseto annoverata tra le peggiori, sono nella media. A parte qualche eccezione si può notare anche una certa stabilità delle piste ciclabili e delle isole pedonali con Lucca (4°) e Firenze (7°).

 

Per quel che concerne gli spostamenti privati motorizzati, il modal share, è ancora una realtà da migliorare. Abbiamo dati solo di cinque capoluoghi che vedono in positivo Pisa (5°) con il 41% tra le città medie, Firenze (23°), tra le grandi con 59%, mentre in negativo Livorno e Grosseto entrambe con l’80%.

Per le auto circolanti in media confermati sostanzialmente i dati dello scorso anno. Ad eccezione di Firenze (4°) che viene annoverata tra le grandi città migliori, e anche questo è un dato che sinceramente lascia perplessi, e Livorno (8°), le altre superano la soglia delle 60 auto ogni 100 abitanti e sono tutte a metà o fine della lista. Ancora peggio per i motocicli ogni 100/abitanti dove con qualche piccola eccezione le nostre città sono tutte da bollino nero. Tranne che per Pistoia, altissimo e allarmante anche il tasso di incidentalità stradale in quasi tutte le città toscane, e in particolare a Lucca dove il numero delle vittime è di 10 ogni 100 abitanti.

 

Dati lievemente incoraggianti ma ancora molto lontani da livelli ottimali arrivano dal solare termico e fotovoltaico: tra le migliori città  Massa (3°) con circa 30 kW/1.000 abitanti.

Ricordiamo che la classifica nazionale per l’indicatore sulle energie rinnovabili si concentra quest’anno sulla diffusione del solare termico e fotovoltaico in strutture pubbliche.