di Claudio Molinelli – Un interessante quanto originale progetto ideato dall’Unione Comuni Valdarno e Valdisieve sta entrando nel vivo in questi giorni: si tratta del progetto “Adotta du’ galline” che presentato nel luglio scorso ha incontrato una risposta entusiastica da parte dei cittadini del territorio interessato.

Sabato 27 settembre, nell’ambito della trentanovesima edizione del “Bacco Artigiano”, tradizionale manifestazione che si tiene a Rufina, al campo sportivo dalle 8.30 alle 12.30 saranno consegnate due galline ovaiole alle 300 famiglie che hanno fatto domanda di “adozione”. La finalità primaria dell’iniziativa è di tipo ambientale, per la riduzione dei rifiuti, ma non è da sottovalutare anche l’aspetto di impulso all’agricoltura locale e al consumo di prodotti del territorio.

 

Il sito dell’unione di Comuni Valdarno e Valdisieve: www.cm-montagnafiorentina.fi.it chiarisce le finalità del progetto e quantifica i risparmi ottenibili:

“Distribuendo 2 galline ovaiole da poter allevare alle famiglie del territorio dell’Unione che hanno una minima disponibilità di spazio sarà possibile ottenere vari benefici ambientali, educativi ed una valorizzazione della produzione agricola familiare:

  • riduzione della quantità dei rifiuti organici vegetali (da scarti alimentari) destinandoli all’alimentazione delle galline;
  • riduzione dei rifiuti di plastica e cartone da imballaggi non acquistando vaschette portauova;
  • produzione di una piccola quantità di uova fresche quotidiane per il consumo familiare;
  • riscoperta del valore emozionale ed educativo della presenza degli animali, specialmente con i bambini;
  • disponibilità di fertilizzante naturale (pollina) da potersi utilizzare per l’orto o il giardino familiare.

 

Alcuni dati sui risparmi ambientali ottenibili attraverso questa pratica forma di allevamento familiare che in passato rappresentava una presenza costante in quasi tutte le famiglie della nostra campagna:

  • 140 kg è la quantità media annua di sostanza fresca vegetale di scarto dalle nostre mense familiari che può essere consumata e smaltita da 2 galline ovaiole;
  • 300 è il numero di uova che possono essere prodotte nell’intera stagione per l’autoconsumo familiare dalle 2 galline ovaiole;
  • 3 kg è la quantità media risparmiata di materiale (plastica) in un anno per le vaschette portauova non acquistate da una famiglia che alleva 2 galline ovaiole”.

 

La distribuzione delle adesioni al progetto “Adotta du’ galline” registra il maggior numero di richieste, il 30%, da Pontassieve, seguite da Rufina con il 22%, Reggello il 17%, Pelago il 12%, Rignano sull’Arno l’8%, San Godenzo il 6% ed il 5% a Londa. Dal punto di vista dell’età, la fascia di popolazione che ha “adottato di più” è quella tra i 30 e i 60 anni con il 50% del totale, il 44% per la fascia d’età tra i 60 e gli 80 anni; mentre del 3% è risultata l’incidenza sul totale delle adesioni rispettivamente dei “cadetti” (18-29 anni) e dei “veterani” (oltre gli 80 anni).

 

I sottoscrittori dopo essere passati dagli Uffici dell’Unione per regolarizzare gli adempimenti ASL, devono allevare le galline all’aperto senza ricorrere a gabbie e stabulazioni fisse, compatibilmente con i principi di sostenibilità ambientale e di benessere animale.

Agli aderenti saranno date gratuitamente le note pratiche redatte dall’Unione di Comuni con la collaborazione dei funzionari dell’ASL 10 Firenze del locale Servizio Veterinario e sicurezza alimentare zona sud-est e degli esperti del settore avicoltura familiare del mensile Vita in Campagna. Un esperto della rivista è presente nella giornata di consegna delle galline per fornire utili e pratici consigli per l’allevamento delle ovaiole.

 

Se è quindi innegabile l’utilità dell’iniziativa per la riduzione dei rifiuti, non di meno merita di essere sottolineato l’altro aspetto lodevole, l’impulso  all’agricoltura locale; da tempo enti locali e istituzioni si battono per una riscoperta della produzione e valorizzazione dei prodotti del territorio e pratiche quali la filiera corta e i mercati a chilometro zero hanno preso sempre più piede

E’ la riscoperta della vocazione agricola del nostro Paese che contrasta purtroppo con la tendenza ormai affermata da tempo del mercato globalizzato.