– di Nadia Fondelli – Si avvicina il Natale e tutti corriamo ad acquistare luci per l’albero e giocattoli elettrici da regalare ai bimbi, ma attenzione ancora, e non è il primo anno, che parliamo del grande e pericolosissimo bluff cinese.
Noi di Oriente Press oggi come sempre, e prima che anche la nota trasmissione televisiva Striscia la notizia se ne occupasse, avevamo trattato l’argomento più volte e torneremo sempre a farlo nell’interesse del consumatore.
E’ notizia vecchia, e già dimenticata, anche il sequestro di uno spazio di ricicli inquinanti di plastica con cui i cinesi confezionano giocattoli da pochi euro. Gli stessi che, specie in tempo di crisi, attraggono molto il consumatore, ma che sono vere bombe di sostanze dannose per la salute considerando che i bimbi portano sempre i giocattoli alla bocca.
Poco sappiamo – o fingiamo di non sapere – del grande equivoco del marchio di conformità europea che dovrebbe garantire all’acquirente la conformità del prodotto stesso ai requisiti di sicurezza previsti dalla rigorosa normativa europea.
I simpatici cinesi, maestri dello scopiazzamento da quattro soldi, per aggirare l’ostacolo di questa normativa europea che di fatto chiuderebbe le porte d’Europa alle loro cianfrusaglie, che cosa si sono inventati?
Hanno pensato bene di copiare lo stesso marchio C E (che dev’essere apposto su ogni confezione) apponendo come unica modifica all’originale solo uno spazio minore fra le due lettere e dandogli un diverso significato ovvero “China Export”. Sottilissima differenza che per molto tempo ha permesso loro di aggirare l’ostacolo.
Andiamo nel dettaglio per spiegare le differenze fra questi due marchi stampati in nero su campo bianco. Le stesse lettere sono affiancate nei due marchi con la sola distinzione di un diverso spazio fra loro per indurre in errore l’acquirente.
Come distinguerli allora?
Guardate bene i due marchi nell’immagine e scoprirete che il marchio originale europeo di conformità è composto dalle lettere C E ricavate da due cerchi e quindi nell’originale, fra la C e la E dev’esserci almeno la metà della larghezza della C.
Se le lettere C e E invece sono molto più ravvicinate siete davanti al falso cinese.
Il decreto che ha imposto la conformità europea peraltro prevede anche che chiunque apponga marchi che possono confondersi con la marcatura europea e ne limitano la visibilità e la leggibilità sia assoggettato alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 1.000,00 ad euro 6.000,00.
Ma non è finita qui, oggi a distanza di anni torniamo sull’argomento, perché se da una parte le cose non sono cambiate dall’altra c’è l’evoluzione della specie.
Si falsifica direttamente anche il marchio C E….
Verificate sempre che non ci sia un adesivo sopra il marchio, basta grattare. Potrebbe nasconderne uno non conforme!
E attenzione anche alla dicitura “made in PRC” che spesso, molto in piccolo, compare defilata al fianco del falso marchio C E.
PRC significa infatti Popolar Republic of China, ma pochi lo sanno…
Da parte nostra possiamo solo mettervi ancora una volta in guardia da questi inganni: diffidate dei falsi e pericolosi giocattoli elettrici e delle lucine per l’albero di Natale sottocosto che niente hanno a che fare con la conformità europea, anzi non potranno mai ottenerla e non solo perché la Cina è un po’ distante…