a cura della redazione di OrientePress e di Focus marketing –
Il tema del benessere dei cittadini è nelle politiche dei governi che sono chiamati a trovare nuove strade per creare valore economico in un quadro di sostenibilità sociale, ambientale e finanziaria.
L’11 marzo 2013 è stato pubblicato dall’Istat il primo Rapporto sul Benessere Equo e Sostenibile in Italia – BES 2013.
L’indagine Istat ha identificato i seguenti domini del benessere: salute, istruzione e formazione, lavoro e conciliazione tempi di vita, benessere economico, relazioni sociali, politica e istituzioni, sicurezza, benessere soggettivo, paesaggio e patrimonio culturale, ambiente, ricerca e innovazione, qualità dei servizi.
La mappa degli indicatori ha portato alla prima fotografia del “benessere equo e sostenibile”. Mantenere uno standard di vita dignitoso per gli italiani è sempre più difficile. Questo perché in Italia c’è una forte disuguaglianza di reddito in ragione di una ricchezza che è maggiormente concentrata nelle mani di una quota minoritaria di famiglie.
Non a caso il Rapporto BES 2013 rivela come in Italia la deprivazione e la povertà, pur tamponate dalla solidarietà familiare e dagli ammortizzatori sociali, registrino un aumento preoccupante.
Dal 2007 al 2011 c’è stato un calo del potere d’acquisto del 5% a fronte di una riduzione dei consumi in termini reali e di una propensione al risparmio che è passata dal 15,5% del 2007 all’11,5% del giugno 2012.
Il rapporto mostra che i prezzi sono aumentati più dei consumi e dei redditi.
Ed ancora, considerando l’erosione del potere d’acquisto generata dall’inflazione, il patrimonio delle famiglie italiane è sceso in termini reali del 3,3% in appena tre anni, dal 2007 al 2010. Buona parte di questo patrimonio è di natura immobiliare se si considera che il 72,4% delle famiglie vive in una casa di proprietà. E’ una percentuale più alta rispetto alla media dell’area euro (66,7%), che dimostra una posizione di solidità patrimoniale migliore delle famiglie italiane rispetto a quelle di altri paesi europei.
Ma sulla distribuzione della ricchezza gli indicatori esprimono percentuali medie peggiori rispetto a quelle della media dell’area euro: nel 2011 il quinto più ricco della popolazione italiana ha ricevuto un reddito 5,6 volte superiore a quello del quinto più povero della popolazione.
Una maggiore e diffusa povertà e deprivazione si riscontra nei territori del mezzogiorno rispetto al centro nord, tra le donne e tra gli anziani che hanno in media un tenore di vita peggiore rispettivamente degli uomini e delle fasce di popolazione più giovani.
L’argomento è stato recentemente affrontato e dibattuto a Trento da Leonardo Becchetti, ordinario di Economia Politica all’Università Tor Vergata di Roma, nel corso del decimo Forum di Greenaccord rivolto all’informazione cattolica per la salvaguardia del Creato.
Il progetto di ricerca FQTS/Università di Tor Vergata che ha elaborato il questionario qui proposto intende far avanzare le conoscenze con lo scopo di contribuire a definire che cosa conta davvero nella vita di ciascuno di noi per poter raggiungere il nostro benessere, sostenuto in questo anche da OrientePress, Giornale delle Terre del Levante Fiorentino.
Ti chiediamo, perciò, di rispondere a poche semplici domande relativamente all’argomento della ricerca.
Il questionario è diviso in due sezioni:
- dati personali;
- domande sul benessere.
I dati raccolti saranno trattati nel rispetto della normativa in materia di protezione dei dati personali (decreto legislativo n. 196/2003 e Codice di deontologia e di buona condotta per i trattamenti di dati personali) e verranno utilizzati esclusivamente per scopi statistici e di ricerca.