– servizio a cura di Nadia Fondelli –
Dopo Miami Beach, Berkeley, Seattle, prima, Londra e Berlino, dopo.
E’ l’ora che anche l’Unione dei Comuni Valdarno e Valdisieve passi alla vie di fatto, dato che al di qua e al di là dell’oceano sono sempre più numerose le città del mondo ad avere una forte sensibilità ambientalistica. E’ il momento di fare la nostra parte!
Oltre le grandi città alcune aziende coraggiose si fanno capofila di un movimento virtuoso per l’eliminazione della plastica.
La catena Starbucks la eliminerà del tutto in tempi brevi ed ha fatto studiare dai suoi esperti uno speciale tappo biodegradabile; Ikea ha annunciato che entro il 2020 la plastica sparirà dai suoi prodotti e la catena alberghiera Hilton cerca di “educare” i suoi clienti con l’eliminazione delle cannucce dai suoi 650 alberghi sparsi nel mondo.
Quello della plastica è del resto davvero un grosso problema. Di plastica è il vortice pacifico, una gigantesca isola, di plastica appunto, che si trova fra il sud est del Giappone e il nord ovest delle Hawaii, ma altre isole sono presenti nell’Atlantico, nel Pacifico, nell’Indiano e persino nell’Artico anche se ancora di dimensioni ridotte.
Solo nel “nostro” Mediterraneo si concentrano il 7% delle microplastiche del mondo!
E’ lì che finiscono le nostre bottiglie, bicchieri, forchette, cannucce, cotton fioc… 1,8 miliardi miliardi di pezzetti, 250 per ogni abitante del Pianeta che coprono una superficie grande quasi quanto gli Stati Uniti.
Più dell’80% della spazzatura che produciamo è fatta di questo pericolosissimo materiale che si spezza in microparticelle (provocando la morte di pesci e tartarughe marine) ma non si degrada. Non solo, nessun organismo riesce a metabolizzare la plastica e ad inserire di nuovo le sue componenti nella catena alimentare; in compenso produce effetti negativi sull’aria, sul suolo e anche sull’uomo danneggiando la catena del dna, fegato, reni, polmoni e provocando il cancro.
Per questo motivo dopo lo scivolone sul glifosato la Commissione Europea ha deciso di mettere al bando almeno i prodotti usa e getta. La speranza è che la direttiva possa essere approvata per la fine di quest’anno in modo che entro il 2030 si potrà usare solo materiale riciclabile. La Commissione Europea ha anche deliberato per contrastare la diffusione dei prodotti di plastica monouso più inquinanti: bastoncini per la pulizia delle orecchie, posate, piatti, cannucce, mescolatori per bevande e aste per palloncini.
La politica dei piccoli passi…basterebbe iniziare da un oggetto simbolo: la cannuccia.
Se ne consumano troppe e sono del tutto superflue; 20 minuti di utilizzo e 500 anni per smaltirne solo una!
Sono ormai molto numerose in ogni parte del pianeta le campagne “Straw Free” da tradurre in “Niente cannuccia”. Ogni giorno nel mondo se ne consumano un miliardo, mentre sono un miliardo e mezzo invece gli animali vittime delle cannucce nello stesso arco temporale.
Quindi basta cannucce!
Le si possono eliminare come si è fatto del resto fino agli anni’60 oppure sostituirle con cannucce di bambù, acciaio, plastica bio, vetro, alghe, pasta e carta.
Tanti Comuni in Italia stanno diventando liberi da cannucce, fra ordinanze e volontari convincimenti dei commercianti, tramite le associazioni di categoria.
Nelle grandi città Terni è capofila, ma si segnalano le isole di Lampedusa, Linosa, le Tremiti, le città di Pachino e Noto in Sicilia.
Insomma liberasi dalle cannucce e dalla plastica è possibile e nel nostro territorio gli esempi virtuosi da imitare ci sono, ma si può fare di più.
Londa e San Godenzo per esempio, porte fiorentine del Parco delle Foreste Casentinesi nelle loro “feste sagge” che aderiscono alla rete delle feste ente parco, oltre a valorizzare la natura e il prodotto tipico, hanno messo in atto pratiche virtuose in ambito ambientale.
Basta davvero poco!
Quindi in attesa della normativa europea e nazionale perché il nostro bel territorio non diventa il primo in Toscana a farsi virtuoso abolendo l’utilizzo della plastica monouso?
Può iniziare da un piccolo passo… eliminando l’ uso delle cannucce!