di Mariantonietta Rasulo – “Sono arrivato a Gagliano un pomeriggio di agosto, portato in una piccola automobile sgangherata. Avevo le mani impedite, ed ero accompagnato da due robusti rappresentanti dello Stato, dalle bande rosse ai pantaloni e dalle facce inespressive. …”
È così che Carlo Levi, nel suo “Cristo si è fermato a Eboli” racconta l’ arrivo ad Aliano, un piccolo paese presepe nella provincia di Matera, abbarbicato sulle cime dei monti lucani, un luogo quasi inaccessibile a quel tempo a causa della mancanza di vie di comunicazione che lo ha ospitato per i suoi dieci mesi di confino e che ancora oggi conserva le sue spoglie.
Nonostante il primo impatto deludente e sconfortante, durante il suo soggiorno ad Aliano, Carlo Levi scopre un nuovo mondo che si rivela fonte preziosa di idee, interessi e valori che hanno condizionato in maniera decisiva il suo impegno politico e la sua attività artistica e letteraria.
Aliano, uno dei luoghi più suggestivi d’Europa, reso famoso dal paesaggio brullo e argilloso che lo circonda e dall’ affascinante vista sui calanchi, dorsali costruite da una successione di rocce sedimentarie che creano enormi colline di argilla bianca, ospita da domani per quattro giornate il festival della paesologia dal titolo “La luna e i calanchi”, una kermesse dedicata alla riflessione, di intellettuali, artisti, animatori culturali e amministratori, sulla potenziale valorizzazione dei borghi promuovendo attivamente il cambiamento.
Molti gli appuntamenti che si susseguiranno da domani alle 16 fino alle 2:30 del 24 agosto: mostre d’autore, laboratori, concerti, installazioni, performance musicali, ma anche momenti culturali, dibattiti, presentazioni di libri, piece teatrali, proiezioni di film e le immancabili passeggiate per i mirabili calanchi, il tutto diretto e coordinato dal famoso poeta, scrittore e regista Franco Arminio.
(per maggiori informazioni http://www.lalunaeicalanchi.it/)
Una quattro giornate dunque che ha come scopo principale quello di coniugare l’arte e l’ambiente per costruire una comunità intellettuale che parli non solo al sud e alla Lucania ma all’Italia e all’Europa intera.