a cura della redazione di OrientePress in collaborazione con Martina Valentini –
Costruire un catalogo di best practice da diffondere tra gli amministratori locali e gli organizzatori degli eventi pubblici per ridurre l’impronta ecologica di convegni, fiere, concerti e festival: è l’obiettivo della Regione Umbria che, insieme all’Agenzia Regionale Sviluppumbria, presenta questo impegno nel corso di un seminario all’Expo’ di Milano dal titolo “Eventi e sostenibilità: esperienze a confronto” –11 settembre 2015 alle ore 18.30
Ma facciamo un passo indietro.
Conferenze, grandi eventi, convegni, concerti. Migliaia di persone come pubblico, centinaia di stand da allestire e smontare, tonnellate di carta per i cataloghi, gli accrediti, le cartelle stampa, quintali di cibo per sfamare i visitatori, ettolitri di bevande e migliaia di bottigliette d’acqua per dissetarli. E poi bollette astronomiche per l’energia elettrica, condizionatori d’aria per riscaldare e raffreddare i locali. Spesso, chi partecipa a un evento pubblico sottovaluta l’impatto che produce a livello ambientale. Chi non può fare questo errore, sono gli organizzatori di eventi. Soprattutto, ma non solo, se portano avanti tematiche legate alla riduzione di impatti ambientali e sostenibilità ecologica. La battaglia per minimizzare emissioni, rifiuti, spreco di cibo, acqua, carta e altre risorse naturali è tanto necessaria quanto complicata. Ma è davvero possibile (ed economicamente compatibile) costruire un evento a basso impatto?
Proprio per rispondere a questa domanda e fornire una serie di linee guida per gli organizzatori di eventi in tutto il mondo, dodici organizzazioni europee (dall’Italia alla Lettonia, dalla Romania alla Spagna, dall’Olanda alla Slovenia), rappresentanti di enti locali, istituzioni accademiche e agenzie pubbliche, si sono riunite per dare attuazione al progetto ZEN (Zero Impact Cultural Heritage Event Network). Tra di esse, come principale ispiratore del progetto, la Regione Umbria, e Sviluppumbria, che del progetto è stata capofila. Obiettivo: indagare l’impatto ambientale dei grandi eventi pubblici, scambiarsi reciprocamente esperienze di buone pratiche nella gestione degli eventi ospitati dalle città e dai territori coinvolti e individuare soluzioni innovative attuali a livello continentale.
Quanto sia utile un’iniziativa di questo genere lo dimostra una recente indagine demoscopica effettuata in tutta Europa tra chi ha partecipato a eventi pubblici in tutta Europa:
– il 50% sarebbe disposto a pagare un prezzo maggiorato del biglietto se questo potesse contribuire a ridurre l’impatto della manifestazione sull’ambiente;
– il 71% potrebbe raggiungere il luogo della manifestazione utilizzando i trasporti pubblici se tale offerta fosse inclusa nel prezzo del biglietto;
– l’80% avverte di essere personalmente responsabile nel ridurre la quantità di rifiuti prodotti in occasione della partecipazione agli eventi;
– l’86% farebbe la raccolta differenziata se gli appositi contenitori si trovassero in prossimità dei luoghi della manifestazione;
– il 43% ammette di aver cambiato il proprio atteggiamento in seguito ad iniziative e proposte sperimentate in occasione delle stesse manifestazioni.
Info
Martina Valentini – Public, Press & Media Relations
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