a cura del direttore – Foto di Edoardo Abruzzese inviato a Napoli all’XI Forum internazionale dell’informazione
A proposito di Istituzioni presenti al fianco dei cittadini, di cui abbiamo recentemente parlato, fatto assai raro e per questo più degno di nota, registriamo, purtroppo assai più frequenti, varie forma di “fuga”.
Questa volta è il caso degli ex ministri Alfonso Pecoraro Scanio e Edo Ronchi!
Siamo a Napoli, Università Suor Orsola Benincasa, XI Forum internazionale dell’informazione per la salvaguardia della natura (tema 2014 “Sfamare il mondo. Alimentazione,agricoltura e ambiente”).
E’ sabato 11 ottobre 2014, alle 11 circa, è in corso la tavola rotonda “Sicurezza alimentare e qualità del cibo”, modera Edo Ronchi, fra i relatori presenti Alfonso Pecoraro Scanio. Finisce di parlare Stefano Padulosi del “Nutrition and marketing diversity Programme” quando irrompe rumorosamente nell’aula un gruppo di aderenti al movimento “Stop Biocidio”, principalmente donne e ragazzi introdotti da un coreografico soggetto tatuato.
Vogliono dire la loro, forse alzano i toni, ma solo quelli: la situazione nella “terra dei fuochi” non è la conseguenza di “stili di vita”, come spesso affermato dal Ministro della salute, ci si ammala, si muore, si fanno domande, si chiedono risposte, mentre tutto tace, là dove “tutto” sta per l’interlocutore…
I ragazzi stendono lo striscione, a poco a poco gli animi si placano e viene data la parola ad una rappresentante del movimento: un attimo di smarrimento…come per incanto dal tavolo dei relatori si sono dissolti magicamente Ronchi e Pecoraro Scanio!!!
Resta una domanda: perché le Istituzioni ( mi verrebbe da sopprimere l’iniziale maiuscola, ma, malgrado tutto, la mia famiglia me ne ha inculcato il rispetto) di questo nostro Paese non si smentiscono mai… o quasi?
Qualche notizia relativa ai “dispersi”
Edoardo Ronchi detto Edo (Treviglio, 31 maggio 1950) .
Ecologo, inizia la sua attività politica nel 1968 con il movimento degli studenti e successivamente con i gruppi di base ecologisti e anti nucleari. Nel 1977 aderisce a Democrazia Proletaria, con cui è deputato dal 1983 al 1987. Nel 1989 fonda con Francesco Rutelli i Verdi Arcobaleno, movimento ambientalista di cui è portavoce nazionale fino al dicembre del 1990, anno in cui avviene la riunificazione con le liste Verdi dando vita alla Federazione dei Verdi del “sole che ride”. Eletto deputato nel 1992 e nel 1994, nel 1996 viene nominato da Romano Prodi (primo mandato in carica dal 17 maggio 1996 al 21 ottobre 1998) ministro dell’Ambiente, carica che gli viene confermata da Massimo D’Alema (primo mandato in carica dal 21/10/1998 al 22/12/1999 e secondo mandato in carica dal 22/12/1999 al 25/04/2000) . In questa veste presenta la prima legge quadro italiana sulla regolamentazione del settore rifiuti, il cosiddetto decreto Ronchi. Giuliano Amato (in carica dal 25/04/2000 all’11/06/2001), lo nomina anziché all’ambiente, Ministro (senza portafoglio) delle politiche comunitarie, ma Ronchi non accetta e si dimette. E’ senatore dal 1996 al 2001, anno in cui preferisce allontamarsi dalla la politica , alle elezioni politiche del 2006 viene nuovamente eletto senatore per i DS nella regione Veneto.
Nel giugno 2013 è stato nominato subcommissario del Governo per il risanamento dello stabilimento Ilva di Taranto.
Alfonso Pecoraro Scanio (Salerno, 13 marzo 1959). Presidente nazionale della Federazione dei Verdi dal 2 dicembre 2001 al 19 luglio 2008; ministro delle Politiche agricole nel governo Amato II {in carica dal 25 aprile 2000 all’11 giugno 2001, termine della legislatura} e ministro dell’Ambiente nel governo Prodi II {in carica dal 17 maggio 2006 all’8 maggio 2008 (giorno di entrata in carica del Governo Berlusconi IV)} . Attualmente è Presidente della Fondazione UniVerde e docente presso l’Università degli Studi di Milano-Bicocca e l’Università Tor Vergata di Roma.
Nel 2008 viene presentata in Parlamento una mozione di sfiducia nei suoi confronti dalle forze politiche d’opposizione che lo ritengono tra i principali responsabili della emergenza dei rifiuti in Campania. La mozione, che sarebbe stata appoggiata anche da alcuni esponenti della maggioranza, non arriva al voto in Senato, per la caduta anticipata del governo Prodi. Per metterlo al riparo dalle polemiche sul suo coinvolgimento nella crisi dei rifiuti, la Sinistra Arcobaleno decide di non ricandidarlo in Campania per le elezioni politiche 2008 e di presentarlo come candidato in Puglia. La lista, però, non supera il quorum richiesto e non elegge alcun deputato.