di Claudio Molinelli – Il maltempo degli ultimi mesi ha provocato ingenti danni nella provincia di Firenze, e non solo. Il dossier presentato nei giorni scorsi a Palazzo Medici Riccardi dalla Provincia di Firenze ha infatti rilevato 128 criticità legate a frane o cedimenti che hanno comportato chiusure e deviazioni su gran parte della viabilità provinciale. Le ristrettezze economiche dovute al patto di stabilità hanno indubbiamente avuto i loro effetti su ciò che è avvenuto nell’ultimo inverno, ma il rimpallo continuo di responsabilità non giova certamente alla ricerca di una soluzione di un problema che investe ormai continuamente il nostro Paese.
Delle 128 criticità attive, 119 sono state rilevate sulle strade provinciali e 9 sulle strade regionali in gestione alla Provincia di Firenze. La stima realizzata dalla direzione viabilità provinciale per la risistemazione complessiva viene quantificata in 22 milioni di euro di lavori complessivi (iva esclusa), di cui circa 4,4 milioni già stanziati per gli interventi realizzati tra febbraio e marzo 2014, mentre sono 17,5 i milioni necessari per il completamento di tutte le criticità presenti sul territorio provinciale.
Ecco il piano degli interventi nel nostro territorio.
Per il Levante Fiorentino la Provincia stima circa 630 mila euro di investimenti per gli interventi, realizzati o in progettazione, su nove criticità attive nella Valdisieve. Nel dettaglio si suddividono tra i comuni di Pelago (interessata da 4 frane), Londa (3 frane) e San Godenzo (2 frane). Il maggior costo sarà quello per la risistemazione della strada provinciale 91 di Pomino, nel comune di Pelago, che richiede circa 150mila euro per la messa in sicurezza della frana di valle.
31 invece gli interventi necessari alle strade provinciali e regionali del Chianti-Valdarno fiorentino, per una stima complessiva di costi pari a 3,4 milioni di euro. Le operazioni censite sono suddivise tra le 13 di Reggello, le 8 di Greve in Chianti, le 7 di Figline e Incisa Valdarno, 2 a Bagno a Ripoli ed una ad Impruneta. In questo caso è la strada provinciale 16 “Chianti-Valdarno” ad aver bisogno di oltre 1 milione di euro per la risistemazione sui vari movimenti franosi registrati tra i comuni di Greve in Chianti e Figline e Incisa Valdarno.
A questo punto s’impone una breve riflessione. I danni, ingentissimi da un punto di vista economico, non sono minori per la qualità della vita degli abitanti del territorio. Pensiamo al disagio sopportato dall’area di Pontassieve e Rosano per la lunga chiusura della SP 34 che ha appesantito ulteriormente la viabilità già congestionata della Statale 67 tra Firenze e Pontassieve, rendendo i tempi di percorrenza ancor più lunghi del solito. Pensiamo ancora alla frana che ha determinato la chiusura a tempo indeterminato della SP 16 tra Greve in Chianti e Figline Valdarno, che rende impossibile la comunicazione diretta tra le due popolose località, obbligando gli automobilisti a un tragitto indiretto molto più lungo.
E’ormai chiaro a tutti che un piano di tutela preventiva del territorio e del suo assetto idrogeologico deve essere una priorità assoluta e indifferibile. Sarebbe auspicabile che il governo nazionale, guidato ora dal fiorentino Matteo Renzi, varasse un piano, sul modello lodevole di quello ideato per l’edilizia scolastica, rivolto appunto alla difesa del territorio nazionale che rivela sempre più tutte le sue fragilità. Ogni Comune potrebbe segnalare le priorità più urgenti, cui fare fronte con risorse attivate anche dal risparmio garantito dall’abolizione degli enti pubblici cui ora si sta mettendo mano. E’ del tutto evidente che questi interventi sono assolutamente necessari e consentirebbero di risparmiare tutti quei fondi più ingenti, messi in campo dopo, per riparare i danni.