a cura della redazione di OrientePress – Il prezioso sito fu chiuso per mancanza di finanziamenti e ora il Lions Club della Toscana se ne fa carico.
Un importante scavo archeologico riapre grazie a una raccolta di fondi privata. È stato il Lions Club della Toscana a farsi carico della riapertura del sito etrusco di La Rotta, a Figline Valdarno, avviando una collaborazione con la Soprintendenza ai Beni Archeologici, l’ArcheoClub del Valdarno Superiore e il Comune di Figline. Lo scavo è considerato di grande rilievo perché ha portato alla scoperta di un centro abitato (attivo dal VII secolo a.C. fino all’epoca romana) in un’area, per dirla con il soprintendente Andrea Pessina, «avara di rinvenimenti e fino ad ora considerata periferica all’interno dei territori interessati dalla cultura etrusca».
Oltretutto, «è indubbia la rilevanza dei materiali rinvenuti – prosegue il soprintendente – che consentono di ipotizzare la presenza di un centro destinato ad ospitare personaggi di alto rango». Secondo gli esperti, si tratterebbe della prova che il Valdarno non era a margine dei grandi flussi commerciali della civiltà etrusca e che La Rotta si trovava in una posizione strategica tra le grandi realtà di Fiesole e Cortona. Dieci anni fa, la prima campagna di scavo si era interrotta per mancanza di finanziamenti. Oggi, a pochi giorni dalla riapertura, già sono stati individuati nuovi reperti di grande pregio, come un vaso perfettamente integro.
Le ricerche interessano un’area di circa quattrocento metri quadrati, nel sito collocato in riva sinistra dell’Arno. «Ci aspettiamo che con la prosecuzione dei lavori sia possibile chiarire alcuni aspetti non risolti nelle campagne precedenti – spiega Pessina – come la tipologia dell’abitato di età orientalizzante e arcaica e la sua esatta estensione».
Intanto, il Comune di Figline annuncia che sarà presto inaugurata un’esposizione al Palazzo Pretorio per mettere in mostra i pezzi pregiati dello scavo di La Rotta.