di Maria Galassini – E’ il 1949 quando Hermann Gmeiner, nato in Austria da una famiglia contadina, di ritorno dal fronte russo alla fine della seconda guerra mondiale,  di fronte alla solitudine e alla sofferenza degli innumerevoli bambini rimasti senza famiglia e senza casa decide di iniziare un percorso di volontariato e di assistenza in grado di assicurare ciò che la guerra aveva irrimediabilmente distrutto: una famiglia amorosa in un ambiente accogliente.

Sì, perché l’dea di Hermann parte da un presuposto molto semplice: ogni bambino ha diritto di crescere all’interno della propria famiglia e, quando ciò non è possibile, deve essere comunque salvo il principio che una famiglia accogliente è il posto migliore dove poter diventare “grande”, membro attivo della  comunità.

Impresa sicuramente ardua: Hermann ha in tasca poco più di 600  scellini (all’incirca 25 euro!), ma non ha paura di cominciare, prende forma così SOS Villaggi dei Bambini , una organizzazione internazionale privata, apolitica e aconfessionale, e, quasi subito, a Imst in Tirolo  ha inizio la costruzione del primo villaggio.

Hermann dedica al progetto tutta la vita: oggi sono 95.000 i bambini cresciuti all’interno dei villaggi, 438 i villaggi, 346 le case dei giovani SOS, 1.715 i servizi e i programmi in 132 paesi del mondo.

In un’ottica di accoglienza, oggi l’organizzazione  si prende cura del bambino ospitandolo nel Villaggio SOS, una piccola comunità composta da case famiglia all’interno delle quali l’educatrice
residenziale, insieme ai bambini, crea un clima familiare e relazioni affettive stabili.

Valutando sempre la soluzione migliore, il bambino può essere accolto solo temporaneamente oppure dall’età prescolare fino al momento in cui diventa autonomo.  Quando necessario SOS Villaggi dei Bambini sostiene il percorso di autonomia oltre la maggiore età, mettendo a disposizione dei ragazzi piccoli appartamenti.

In contesti disagiati, in cui è però possibile fare riferimento alla famiglia d’origine del bambino, SOS Villaggi dei Bambini interviene con programmi di rafforzamento familiare il cui obiettivo primario è quello di evitare la separazione del bambino dal suo contesto familiare.

In Italia sono operativi 7 Villaggi SOS : a Trento, Ostuni, Vicenza, Morosolo, Saronno, Roma e Mantova.

Quello di Trento, che ha recentemente ospitato anche la stampa cattolica in occasione del decimo Forum di Green Accord per la salvaguardia del creato, è stato il primo in Italia, costruito nel 1963.

E’ costituito da 10 case famiglia, dislocate sulla collina appena fuori città, immerse nei boschi del Parco di Gocciadoro; ogni casa al cui interno vivono non più di sei bambine e bambini di età inferiore ai dieci anni, è gestita da una vice/mamma supportata da due educatori.

Il Villaggio di Trento attualmente accoglie 75 bambini.

Certamente una atmosfera diversa quella che percepisci appena ti inoltri nel bosco tra le montagne:  un paesaggio naturale di profonda suggestione, un silenzio che ti permette di ascoltare, aria buona, quella di casa che scalda il cuore!

SOS Villaggio dei Bambini
Via Hermann Gmeiner 25 – 38100 Trento
tel. 00 39 0461 384100
trento@sositalia.it
www.sostrento.it