di Sofia Porcino – Una riflessione che parte dai due articoli pubblicati su “Il fatto quotidiano” l’8 e il 21 ottobre del 2012.
I due pezzi evidenziano un sistema di favori , nonché di contributi, tra il sindaco Renzi e una esigua ma fidatissima rete di parenti ed amici tra i quali spicca il nome di Matteo Spanò. Inquadrare quest’ultimo non è semplice (oppure lo è fin troppo) visti i numerosi incarichi ricoperti: da direttore di Florence Multimedia nel 2006 a imprenditore in proprio con la Arteventi che ha emesso fatture nel 2006 per Florence Multimedia, nominato presidente dell’associazione Museo dei ragazzi, che si occupa di molte campagne costose tra le quali la notte bianca e la festa tricolore, nonché proprietario, insieme a Conticini (cognato di Renzi), della DotMedia e infine presidente della banca Credito Cooperativo di Pontassieve.
Dal Comune di Firenze l’associazione Museo dei ragazzi riceve 600.000 euro di finanziamenti che Matteo Spanò fa girare fra le tante attività che gestisce e come i bilanci delle stesse dimostrano negli ultimi anni i loro attivi sono considerevolmente lievitati.
L’ Associazione I profumi di Boboli, proprietaria di questa testata giornalistica e organizzatrice da sette anni della consolidata manifestazione I profumi di Boboli si domanda, insieme a tutti coloro che lavorano a questo progetto giornalistico e alla realizzazione della manifestazione, se parte di queste grosse cifre potessero circolare anche verso chi, come noi, non ha amicizie o parentele particolari con i piani alti delle Istituzioni.
Per noi, che lavoriamo mossi solo dalla volontà e dal fatto di “crederci”, una parte, anche minima, di questi fondi sarebbe preziosa.
Senza considerare i numeri che ruotano ogni anno intorno alla manifestazione I profumi di Boboli. Questa primavera, giunta alla settima edizione, ha fatto entrare nel giardino più famoso e chic della città, nella sola giornata di domenica 19 maggio, malgrado le condizioni meteo avverse, più di 2000 persone.
È dunque una manifestazione che porta lustro a Firenze e al Paese, che permette la fruizione del suo patrimonio storico-artistico da parte di un pubblico, anche fiorentino, che dichiara apertamente di non esservi mai stato (se non da piccolo in carrozzina!) , una manifestazione preziosa anche sotto il profilo economico ( così drammatico di questi tempi): imprese artigiane di prestigio e tradizione, piccole e medie imprese di eccellenza hanno l’opportunità , assai rara, di “muovere il mercato” e non solo; è andato, infatti, maturando nel tempo l’aspetto settoriale della manifestazione: un dialogo proficuo tra produttore, distributore e fruitore, un coordinamento strutturato tra domanda e offerta in grado di dare un minimo impulso a questa nostra economia in sofferenza.
Ci chiediamo dunque se tale iniziativa non meriti più attenzione da parte di chi è preposto a “governare”!
Sugli intrecci tra interessi privati e quelli pubblici indaga chi di dovere, a noi interessa in questa sede sollevare i nostri dubbi, le nostre perplessità e perché no, le nostre domande!
Art 8 ottobre 2012
http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/10/21/sette-domande-che-nessuno-ha-fatto-a-renzi/388945/
Art 21 ottobre 2012