A cura della redazione di OrientePress – L’ospedale Serristori di Figline è ancora una volta al centro di voci poco rassicuranti riguardo al suo futuro; e come sempre i sindaci di Figline e Incisa scendono in campo per difendere il presidio ospedaliero.
” I piccoli ospedali sono una risorsa del territorio e vanno difesi e valorizzati”. E’ quanto affermano i sindaci di Figline e Incisa, Riccardo Nocentini e Fabrizio Giovannoni, all’indomani delle dichiarazioni dell’assessore regionale Luigi Marroni,apparse sugli organi di stampa, riguardo ai tagli di posti letto nei piccoli presidi.
“Il Serristori – proseguono i sindaci – dimostra che i piccoli ospedali possono ben funzionare e godere della continua fiducia e gratitudine dei cittadini, nonostante le scarse risorse assegnate e grazie alla professionalità dei medici e del personale infermieristico: sono proprio queste figure che, in quanto a numeri, in proporzione lo rendono più produttivo di ospedali ben più grandi. La battaglia contro i piccoli ospedali per risparmiare è vecchia e sbagliata, anzi, negli Stati con i sistemi sanitari più avanzati si sta riscoprendo l’importanza dei servizi di prossimità in realtà più piccole, perché permettono di considerare il paziente come una persona e non come un numero: i piccoli ospedali sono quelli nei quali, meglio di tutti, si possono sperimentare percorsi di umanizzazione della medicina. Per risparmiare bisogna invece unire, fondere le aziende sanitarie: solo così si possono fare economie sui costi fissi (in buona parte amministrativi) del settore sanitario. Per risparmiare vanno inoltre organizzate le competenze e riportate sui territori alcune specializzazioni: che senso ha, infatti, che ogni giorno vengano fatte tantissime operazioni di ernia in un ospedale ad alta specializzazione come Careggi?”
“Alla luce delle inaugurazioni delle sale operatorie e della radiologia avvenute nel dicembre scorso anche con il contributo dell’attuale assessore regionale Marroni, allora direttore generale dell’Asl 10 – dicono Nocentini e Giovannoni -, adesso avremmo preferito parlare di come rendere produttivi quegli investimenti. Il nostro ospedale deriva da una donazione fatta tanti secoli fa dalla famiglia Serristori e rappresenta un luogo di cura per la sicurezza dei cittadini ed è anche parte dell’identità di tutti i valdarnesi: non è superfluo ricordare che le proprietà Serristori sono passate dal Comune alla Asl e che quest’ultima ha venduto immobili e Fattoria per svariati miliardi di lire e che tuttora mantiene sul territorio immobili di pregio”.
“Le Amministrazioni di Figline e Incisa – concludono i sindaci – non accetteranno nessun diktat che porti al declassamento del Serristori da ospedale per acuti con Pronto soccorso h24: su questo coinvolgeremo i Consigli comunali e le associazioni del territorio chiedendo anche ai neo-eletti parlamentari valdarnesi di farsi promotori di iniziative che sostengano il nostro ospedale. Il Comune Unico sarà anche un modo per difendere meglio il Serristori e noi saremo in prima linea”.