di Laura Gineprini – Afa e siccità alla base dell’emergenza idrica.
Purtroppo insufficienti disposizioni e raccomandazioni.
I cittadini della tratta del medio Valdarno, che comprende la provincia di Firenze nella zona in cui confluisce il fiume Sieve, sono stati invitati dall’amministrazione comunale e da Publiacqua già dal mese di aprile ad un uso minimo della risorsa, raccomandandone alla popolazione l’utilizzo solo per uso idropotabile.
Anche per mantenere l’approvvigionamento idrico del potabilizzatore di Figline Valdarno e l’ecosistema del fiume Arno sono state emanate ordinanze di divieto di attingimento.
Ulteriori provvedimenti saranno presi dalle Autorità di Bacino se la situazione climatica rimane invariata.
Il livello dell’ acqua è costantemente monitorato in tutto il bacino dell’Arno da una “cabina di regia”, istituita nel 1997: si tratta di un sistema di controllo in grado di affrontare le situazioni di criticità.
Il sistema complesso Bilancino – Anconella ha permesso fino ad oggi di garantire la fornitura idrica anche ai territori non collegati, ma la criticità della situazione dell’Arno e l’inadeguatezza della diga di Bilancino ha fatto scattare la richiesta di stato di emergenza in atto dall’11 maggio scorso, culminata alla fine del mese di luglio: si sono riuniti in assemblea i rappresentanti delle Province di Firenze, Arezzo, Siena, Pistoia, Pisa, Prato, Publiacqua e gli altri gestori del servizio, gli ATO, le Prefetture, l’Ufficio Dighe e i Vigili del fuoco.
Il fiume Sieve è al suo livello minimo vitale tale da decidere proprio in queste ore l’aumento del rilascio da Bilancino di 2 mc/s di acqua per garantire la vita dell’ecosistema del fiume che confluisce nell’Arno e la capacità di captazione da parte dell’impianto di potabilizzazione dell’Anconella.
Il problema della siccità sta diventando endemico: negli ultimi anni a inverni poco piovosi si alternano estati praticamente secche.
Se a questa situazione oggettiva aggiungiamo eccessivi consumi privati e sprechi da parte del settore industriale la situazione diventa insostenibile.
Significativi a questo proposito gli appelli del presidente di Publiacqua Erasmo D’Angelis a cui si aggiunge quello del segretario generale dell’Autorità di Bacino del fiume Arno, Gaia Checcucci.
Viene da chiederci se è un caso che il bene primario rappresentato dall’ “Acqua” cominci proprio con la prima lettera dell’alfabeto: “A”!
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