di Claudio Molinelli – Il teatro Garibaldi di Figline Valdarno festeggia la quarantesima stagione di prosa. Per l’occasione il Comune ha redatto un opuscolo con i programmi di tutte le stagioni che si sono succedute dal primo spettacolo datato novembre 1971, nel ripercorrere questo cammino ci ha fatto da guida Luca Bolis che dagli inizi degli anni ‘80 è il funzionario comunale preposto all’organizzazione dell’attività teatrale.
“Una così lunga durata della vita teatrale a Figline è quasi un miracolo: molte iniziative simili si perdono per strada. La prima sede è stata il Nuovo Cinema che dal 1971 al 1980 ha ospitato le rappresentazioni, in seguito ad un periodo di crisi c’è stato, poi, il trasferimento al Teatro dei Salesiani che ha visto una ripresa dell’attività e il passaggio da un teatro sperimentale, politico, tipico degli anni’70 a una proposta di teatro stabile con la partecipazione delle più note compagnie di giro; nel contempo gli spettatori sono aumentati e le giornate di spettacolo sono passate da una a due fino alle tre attuali. Con il trascorrere degli anni abbiamo assistito al tramonto, per ragioni anagrafiche, di una generazione d’attori come Salvo Randone, Lina Volonghi, Ernesto Calindri, Aroldo Tieri, e all’affermazione di una generazione più “televisiva” d’interpreti, come Michele Placido, Brambilla e Formicola, Marco Columbro. Dal 1995 ci siamo spostati al Teatro Garibaldi, riaperto dopo un restauro. I nostri cartelloni hanno sempre alternato il teatro leggero più brillante, il vaudeville, a quello più classico di Pirandello. Scorrendo i programmi delle stagioni ci si rende conto che i maggiori attori italiani sono passati dal Garibaldi: Paolo Poli, i fratelli Giuffrè, Luca De Filippo, Giulio Bosetti, Giulia Lazzarini, Valeria Moriconi, Giorgio Albertazzi, Flavio Bucci, Paola Quattrini, Giuseppe Pambieri, Lia Tanzi. Da parte nostra c’è comunque anche la costante ricerca di proporre volti nuovi, quest’anno è il turno di Ennio Fantastichini e Isabella Ferrari.
Il Teatro Garibaldi è nato nel 1872 come teatro d’opera e come tale ha operato fino alla seconda guerra mondiale. Riconvertito in cinema ha chiuso alla metà degli anni ’60; poi dopo un lungo periodo di restauro nel 1985 riaprì il ridotto e finalmente nel 1995 la sala grande. L’edificio del teatro fa parte del cassero, la fortificazione medievale dove risiedeva il corpo delle guardie. La capienza della sala è di 490 posti.
Per quanto riguarda l’attualità, sottolineato che il Comune ha sempre gestito direttamente il teatro attraverso l’Assessorato alla cultura, va ricordato che il teatro ha in programma anche un’ importante stagione musicale che dal 2005 ospita interamente produzioni dell’Orchestra Regionale Toscana con un pubblico in costante crescita. La stagione di prosa conta quest’anno su 701 abbonati, in lieve calo dopo dieci anni di crescita. Nonostante una leggera flessione negli ultimi due anni la media degli spettatori a serata si mantiene elevata, toccando le 345 presenze nella scorsa stagione.
Per concludere possiamo affermare che se è vero che il Teatro Garibaldi impegna i due terzi di spesa del bilancio dell’Assessorato alla cultura di Figline Valdarno, è ancor più vero che il ritorno d’immagine per la cittadina valdarnese e il suo territorio non ha prezzo: esso ha rappresentato e rappresenta un costante fattore d’aggregazione e una preziosa fonte di crescita culturale e sociale.”