di Nadia Fondelli – foto di Edoardo Abruzzese –
Una nuova medaglia, quella di “Foresta intelligente in ambito montano” va ad appuntarsi fra le fronde dei boschi che sovrastano Londa e segnano il confine fra la provincia di Firenze e quella di Arezzo.
Il complesso forestale di Rincine, fiore all’occhiello dell’Unione dei Comuni Valdarno e Valdisieve, nell’indifferenza della grande stampa, si conferma ancora al top mondiale per quello che riguarda le buone pratiche forestali ed ambientali a livello nazionale.
Il complesso forestale si è infatti aggiudicato recentemente a Roma il prestigioso premio “Foreste intelligenti in ambito montano” consegnato durante il convegno Sisef (Società italiana di selvicoltura ed ecologia forestale). Una tre giorni quella romana dedicata al tema “La foresta che cambia, ricerca e qualità della vita e opportunità in un paese in transizione”.
“La Società italiana di selvicoltura ed ecologia forestale – ci spiega Antonio Ventre, Responsabile dell’Area gestione, difesa ed uso del territorio del complesso forestale di Rincine – formata da Università degli studi, Cnr, Crea e altri istituti di ricerca rappresenta il gotha del settore scientifico nazionale e si prefigge di promuovere gli ecosistemi forestali non solo dal punto di vista strettamente forestale.
La nostra foresta è stata premiata, sbaragliando un agguerrito lotto di concorrenti, per i criteri di gestione innovativi delle risorse forestali, con tecniche selvicolturali smart.”
Un nuovo importante riconoscimento che conferma ancora il livello del complesso di Rincine anche se, come amaramente ci fa notare lo stesso Ventre, la notizia è passata tristemente sotto traccia.
“Ma siamo felici lo stesso – prosegue Ventre – a noi interessa solo la conferma al buono che stiamo facendo e a tal proposito credo fortemente che l’essere l’unica foresta modello d’Italia abbia fatto alla fine pendere l’ago della bilancia nella nostra direzione.
Siamo orgogliosi perché il comitato scientifico, formato dai principali istituti italiani di ricerca e università è più che autorevole e perché è un premio dal significato ampio che vuole riconoscere non solo il corretto mantenimento della foresta in quanto tale, ma la sua gestione a 360° gradi, anche sotto il profilo dell’innovazione, della gestione e fruizione, della salvaguardia della flora e della fauna, del terreno e del clima.”
E’ vero che nessuno ne ha parlato e anche il comunicato stampa che annunciava la vittoria era molto scarno.
Tutto ciò non ci sorprende purtroppo in un Paese che diventa ecologico solo per moda e che nemmeno in un momento in cui si fa un gran parlare di smog e inquinamento pensa che la soluzione c’è: non con le targhe alterne, ma avendo cura del patrimonio forestale.