– di Claudio Molinelli–
La recentissima uscita di Rignano sull’Arno dall’Unione Comuni Valdarno e Valdisieve non poteva non avere ripercussioni sugli altri componenti del sodalizio; in particolare era attesa la posizione di Pontassieve, allo stesso tempo il Comune più grande dell’Unione ma già da tempo, per bocca della sua sindaca, critico verso l’Unione stessa e favorevole a una fusione coi comuni limitrofi.
E la risposta non si è fatta attendere: Pontassieve rimane nell’Unione dei Comuni ma a tempo condizionato, riservandosi tra un anno esatto il diritto di uscire.
Questo è quanto emerge dalla seduta del Consiglio Comunale del 27 giugno scorso . E’ stato infatti approvato un atto d’indirizzo presentato dalla sindaca Monica Marini e dal presidente del consiglio comunale Luigi Fantini che ribadisce il contenuto del documento “Unirsi per crescere” presentato sull’argomento nel corso di un incontro aperto alla cittadinanza lo scorso gennaio a proposito dello sviluppo di Pontassieve e del suo territorio.
“Abbiamo scelto di proseguire questa esperienza ma in modo condizionato, ponendoci obiettivi migliorativi da verificare con scadenze certe. Saranno presi impegni precisi e se gli sforzi non porteranno risultati sperati, Pontassieve è pronta a uscire dall’Unione entro il 30 giugno 2017. Sono emerse a carico dell’Unione importanti criticità sul piano gestionale che hanno prodotto inefficienze in termini di qualità dei servizi erogati a fronte delle risorse investite. Questo potrebbe comportare l’aumento della pressione fiscale che non possiamo permetterci”.
In sintesi nel documento si afferma che “ci si impegna a superare il modello di governance attuale e avviare il percorso di fusione con i Comuni limitrofi partendo dal nucleo Pontassieve, Pelago e Rufina; in particolare il programma elettorale riporta “scommettere su aggregazioni, a volte anche molto coraggiose, di Comuni, capaci di garantire migliori servizi con riduzioni dei costi; e dunque, dalle semplici Unioni di Comuni (come quella del “Valdarno-Valdisieve”, di cui stiamo facendo tuttora esperienza) alle fusioni dei Comuni (che il quadro normativo nazionale e regionale sembra incentivare).” – Da sottolineare poi la posizione di San Francesco, che pur confinante con Pontassieve deve far riferimento al Comune di Pelago, con inevitabili disagi – “Più in generale, fra i Comuni della Valdisieve e del Valdarno si sta da tempo tessendo una tale compenetrazione ed omogeneità di servizi (storica quella fra Pontassieve, Pelago e Rufina, che potrebbe rappresentare il nucleo da cui partire) che porrà inevitabilmente l’ipotesi di vere e proprie fusioni (il Comune unico della Valdisieve), che portino a maggiori finanziamenti da parte dello Stato e della Regione, allo sblocco di patti di stabilità e ad inevitabili economie di scala.”
La presa di posizione del Comune di Pontassieve, che possiamo definire un alto esercizio politico di equilibrismo , apre una fase ulteriore di riflessione nel complesso risiko dell’assetto istituzionale della Valdisieve, i cui sviluppi sono ancora tutti da scoprire.
E noi non mancheremo di raccontarveli!!