– a cura di Navyo & Manju – foto di Edoardo Abruzzese –
“Oggi in Italia si celebra il 25 aprile, Anniversario della Liberazione.
In Nepal ci si ricorda del 25 aprile 2015, il grande terremoto.
Qualche pensiero che desideriamo condividere.
Il 25 aprile 2015 alle ore 11:56 in Nepal, un violento evento sismico di magnitudo 7,8 sulla scala Richter ha devastato la vita nostra e quella di centinaia di migliaia di persone, causando quasi 9000 morti e 22000 feriti. Poche settimane dopo, il 12 maggio 2015 un altro sisma di magnitudine 7,3 sulla scala Richter completava la distruzioni del primo.
Morte e devastazione, costretti a dormire per settimane all’aperto o in tenda, senza elettricità, blocco totale del turismo in trekking: giorni che ricordiamo come fra i più difficili delle nostre vite; ti allontani e non sei più sicuro di rivedere i tuoi cari al ritorno, non sei neanche certo di tornare, puoi non tornare più dimenticato tra le migliaia di vittime delle scosse che non hanno fine….
Oggi molto è stato ricostruito grazie all’impegno dei nepalesi, che non hanno badato nella catastrofe all’appartenenza a clan o caste, e grazie anche ai molti aiuti dall’Estero e all’ondata di solidarietà che si è sviluppata nel mondo.
Le ferite psicologiche guariranno nel tempo, smetteremo di svegliarci in preda al panico per strani rumori nel cuore della notte, continueremo a vivere.
Oggi non vogliamo esprimere giudizi, che è sempre troppo facile, non vogliamo nemmeno dilungarci in apprezzamenti scontati verso Istituzioni o singoli soggetti per l’aiuto elargito, oggi vogliamo ricordare le sofferenze vissute e allo stesso tempo la forza di riprendere in mano la vita, di superare le difficoltà, quelle che sembravano insormontabili.
Oggi vogliamo ricordarci che in molti Paesi del mondo adesso c’è chi soffre per diritti umani negati, tortura, ingiustizia, fame, violenza, morte, disperazione e non per ultimo le conseguenze della pandemia covid-19, non solo le vittime, ma anche coloro che hanno perso lavoro e persone care, una catastrofe che non devasta solo un Paese, ma coinvolge drammaticamente il mondo intero, forse anche molto vicino a te.
Noi dal Nepal, malgrado tutto, vogliamo ringraziare la vita, siamo vivi e sani, oggi vogliamo pensare, pregare e sperare che tutte le sofferenze e le ingiustizie del mondo finiscano presto, ben sapendo che non sarà così.
Si diceva “ne usciremo migliori”, forse solo per propaganda o auto illusione per placare la frustrazione: la consapevolezza della sofferenza universale diventa allora la forza di ricominciare , di riprendere in mano la propria vita, di rafforzare lo spirito e la speranza: il mondo può davvero essere migliore!
Auguri a tutti gli Italiani nell’ l’Anniversario della Liberazione d’Italia “!
Navyo & Manju
Kathmandu, 25 aprile 2021